Sandro Pertini 40 anni fa eletto Presidente della Repubblica

Ricorre oggi il quarantennale dalla sua elezioni al Quirinale.

Sandro Pertini

Il primo Capo dello Stato di cui conservo personalmente un lucido e piacevole ricordo é Sandro Pertini. Il carisma che trasmetteva e l’approccio rigoroso alla “cosa pubblica” restano indelebili nel mio immaginario, ma anche di tanti altri italiani.

Ricorre oggi il quarantennale dalla sua elezioni al vertice del Palazzo de Il Quirinale. Aveva all’epoca 82 anni. Una bella e veneranda età.

Il Capo dello Stato uscente era Giovanni Leone, dimessosi il 15 giugno 1978 travolto da accuse, riguardanti lo scandalo Lockheed, cioè illeciti nell’acquisto da parte dello Stato italiano di velivoli dagli USA.

Pertini viene eletto, nel corso della seduta congiunta di Camera e Senato, con 832 voti su 995, pari all’82,3% degli aventi diritto. Risulta questa ancora la più larga maggioranza mia registrata della storia della nostra Repubblica.

Si racconta che il giorno prima della sua elezione, venerdì 7 luglio, Sandro Pertini aveva acquistato un biglietto aereo per recarsi in Francia dove si trovava la moglie. Ciò la diceva lunga su quanto la vicenda dell’elezione presidenziale era un qualcosa che non lo riguardasse minimamente.

L’Italia attraversava in quel periodo un non facile momento. La vicenda Moro era solo da pochi mesi drammaticamente terminata. Pertini seppe subito trasmettere agli italiani fiducia nel futuro. In particolare, a giovani e anziani. Divenne ben presto un sano e illuminante punto di riferimento.

Ogni volta che vedevo passare le sue immagini sul piccolo schermo restavo incantato. Mi colpiva il suo impeto. La sua vicinanza alle persone e la propensione all’ascolto di chiunque gli rivolgesse la parola. La sua determinazione, il coraggio e la passione mi rassicuravano. Mi facevano sentire profondamente italiano.

Il pendolo della politica con lui era un’altra cosa. Se ne percepiva l’anima e la voglia di far sentire tutti gli italiani appartenenti a una stessa comunità unita, alimentando altresì un forte e spiccato senso di appartenenza. Non esisteva, quindi, un’altra Italia. Anzi. Solo un’Italia in cui tutti si battevano per i suoi storici ideali di nazione.

Sandro Pertini manca oggi a tanti italiani. In particolare ai molti, e non per semplice nostalgia, che sono delusi dagli attuali politici che fanno fatica ad acquisire un briciolo di legame con la realtà quotidiana. Banalmente siamo tutti in attesa di un nuovo Pertini.

Nicola Campoli

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