EMERGENZA RIFIUTI: ACCOLTO L’APPELLO DEI COMUNI AL GOVERNO

»Antonio Loiacono

La complessa situazione che coinvolge numerosi Comuni italiani nel settore dei rifiuti richiedeva un intervento urgente da parte del Governo per proteggere i cittadini ed evitare un aumento delle tariffe di gestione dei rifiuti urbani. Le problematiche legate all’applicazione delle regole dell’Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente (ARERA), in particolare riguardo alla questione degli “impianti minimi” (una categoria specifica di impianti che svolgono un ruolo cruciale nella gestione dei rifiuti, sono quelli individuati da ciascuna Regione in Italia e sono regolamentati sia per quanto riguarda i flussi di rifiuti che le tariffe applicate.), stavano, in effetti, causando gravi difficoltà e incertezze a livello nazionale.

L’annullamento da parte del Consiglio di Stato delle prescrizioni contenute nella deliberazione ARERA 363/21 aveva generato una serie di complicazioni, lasciando privi di regolamentazione gli anni precedenti del sistema tariffario. Questa situazione creava un vuoto normativo che metteva a rischio gli equilibri finanziari dei Comuni e dei gestori degli impianti, costringendo gli utenti a dover affrontare eventuali aumenti delle tariffe.

L’Associazione Nazionale dei Comuni Italiani (ANCI) ha sollevato la questione presso il Governo già da mesi, proponendo un emendamento che prorogasse la scadenza del PEF (Piano Economico Finanziario) e delle tariffe del prelievo sui rifiuti fino al 30 giugno successivo.

Tema delicato affrontato dal Governo nel pomeriggio di ieri 18 aprile e poi concluso con il deposito di un importante emendamento al decreto Superbonus, presso la commissione Finanze del Senato. La modifica, proposta, mira ad estendere il termine per i Comuni riguardo all’approvazione dei piani finanziari e delle tariffe relative alla Tari, spostando la scadenza dal 30 aprile al 30 giugno 2024.

La notizia è stata resa nota dall’ufficio stampa del ministro per i Rapporti con il Parlamento, Luca Ciriani, confermando così l’attenzione e l’impegno del Governo nel trovare soluzioni adeguate alle questioni che riguardano la gestione dei servizi comunali, in particolare quelli legati alla tassazione dei rifiuti urbani.

Il differimento della scadenza rappresenta un passo significativo verso la semplificazione e la gestione oculata delle procedure amministrative per i Comuni, consentendo loro di avere un periodo aggiuntivo per la preparazione e l’approvazione dei piani finanziari, in linea con le esigenze locali e nazionali.

Questa proposta, se approvata, avrà un impatto positivo sulle amministrazioni locali, offrendo loro una maggiore flessibilità nel definire le tariffe e i piani finanziari per la Tari, e garantendo nel contempo una gestione più efficiente ed equa dei servizi legati alla gestione dei rifiuti urbani.

È importante sottolineare che questo emendamento rappresenta un segnale di attenzione da parte del governo verso le esigenze dei Comuni e dei cittadini, dimostrando un impegno concreto nel favorire la semplificazione amministrativa e la tutela degli interessi delle comunità locali: il suo deposito rappresenta un passo significativo verso una maggiore flessibilità e semplificazione nell’ambito della gestione dei servizi comunali, confermando l’impegno del governo nel garantire un’efficace e equa gestione delle risorse a livello locale.

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