“Perché ti piace … Cariati”?! Confessione a cuore aperto.

A Valentina … che me l’ha chiesto!

Stamattina con alcuni amici e amiche ho partecipato all’allestimento del nuovo defibrillatore in località Tramonti al quale ho contribuito, unitamente a quello allocato sul lungomare in località Madonnina. Un gesto, sospinto come sempre dall’instancabile “amicone” Aldo Fortino, pieno di significato e valore in termini di senso e spirito di comunità. Molto bene! 

Prima che la piccola cerimonia ufficiale avesse inizio, sotto un sole cocente, ero in un “capannello” di persone quando una giovane donna all’improvviso, con fare deciso, mi ha fatto una domanda secca: “perché ti piace Cariati”!? Confesso, mai nessuno mi aveva posto, in modo così netto e chiaro, un domanda di questo tipo e anche di tanto valore. Insomma, una domanda non superficiale, che meritava una risposta ben pensata. Seppure un quesito prevedibile e immaginabile per quanto scrivo e mostro sui social dell’antica perla del mare Ionio. 

Ho subito provato, dopo un primo momento di imbarazzante silenzio, a provare a “sbrogliare” la curiosità della mia sfiziosa e intelligente interlocutrice, che non conoscevo per niente fino a stamattina e che solo dopo mi ha riferito che spesso legge qualche mia nota su cariatiNet.it. Di conseguenza, ho provato ad argomentarle un po’ di cose, fatti e aspetti, affinché comprendesse, principalmente, i pochi ed essenziali motivi per i quali sono attratto da tempo da Cariati, al di là dell’affetto che provo nei confronti dei cariatesi. 

Senza alcun dubbio tutto ruota sul fatto che mi piace la dimensione umana del posto, dove ho costruito legami veri e sinceri con tante persone. Un comunità piccola dove si conoscono un po’ tutti e che si è rilevata per il sottoscritto sempre molto accogliente. Un buon ritiro dove trovo dei punti di riferimento affidabili con i quali scambiare qualche parola  di ogni genere, dalla spensieratezza a questioni che meritano maggiore attenzione. 

Mi sono dimenticato, tuttavia, di riferire a Valentina – dopo ho saputo del suo nome – una cosa di natura puramente personale. Su Cariati, infatti, ho intentato una sfida. Potrà sembrare qualcosa di troppo ambizioso e anche troppo sopravalutato, ma è il frutto dell’amore sincero che provo nei suoi confronti. Si tratta di una di quelle sfide che prendono il cuore e che affascinano per la continua scalata degli obiettivi da raggiungere. 

Partendo dal presupposto che parliamo di un Paese al quale non manca nulla sul piano del potenziale – non mi dilungo per niente; ho già scritto abbastanza sul tema – non smetterò mai di sollecitare le mille energie locali, affinché riescano assieme e in modo coordinato a far esplodere un potenziale impareggiabile di ogni tipo e dimensione, che fa invidia a tante altre simili località lungo la nostra Penisola, che con molto meno, fanno molto di più. Spero di aver sgombrato, stamattina e per iscritto, ogni curiosità all’amica Valentina. 

Nicola Campoli 

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