Punto di Primo intervento di Cariati: senza medico di guardia

 

Nel frattempo che la “battaglia” per l’apertura dell’ospedale di Cariati procede senza sosta, seppure con scarsi risultati, il nosocomio locale continua ogni giorno a spegnersi.

 

Infatti, si affievolisce sempre più in modo marcato la sua funzionalità, perché un pezzo alla volta non risponde più al diritto costituzionale di tutela della salute pubblica.

 

Davanti a una stagione estiva, ormai giunta al massimo della presenza in loco, al punto di primo intervento di Cariati manca il medico di guardia.

 

Stamattina non è stato sostituito il sanitario di turno, perché in malattia, e quindi al Vittorio Cosentino sono presenti solo infermieri. 

 

Lo stesso servizio del 118 non ha il medico a bordo e, allora, una volta che si interviene i pazienti vengono trasportati in ospedale dove non trovano assistenza specialistica. 

 

Non so se questo sia giusto. Del resto, si assiste a un preoccupante senso di abbandono di questa parte della Calabria ionica, che in campo sanitario è completamente allo sbando. 

 

Non so proprio cosa Cariati, e i Comuni viciniori, abbiano fatto per meritarsi tutto questo disastro sanitario

 

Con la chiusura nel 2010 dei diciotto ospedali in Calabria, tra cui quello di Cariati, sono saltati completamente i servizi territoriali.

 

Siamo testimoni per una buona parte della Calabria, in particolare Cariati, di una sanità senza legge e senza progetto. 

 

È arrivato il momento forse che chi amministra la sanità pubblica calabrese provi a mettersi nei panni di un cittadino calabrese, o di un turista che amorevolmente la frequenta, che è alle prese quotidianamente con l’emergenza sanitaria. 

 

Nicola Campoli  

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