MAFALDA SCALIOTI AL DIRETTORE: Se solo ognuno pensasse a fare il proprio lavoro con onestà

Da quando non vivo più a Cariati, ogni tanto leggo gli articoli di Cariatinet per avere qualche notizia sul mio paese. Spesso però, accanto a vari utili comunicati e a qualche articolo ben fatto, come quelli scritti dalla bella penna di Riccardo Festa, ne trovo alcuni altri che generano in me una certa perplessita’ per la ridicola ripetitività o per l’ostentata negatività.

Il signor Campoli, che non conosco, spesso incita i cariatesi ad una qualsivoglia reazione o commento ai suoi articoli, e allora eccomi qua.

Me lo immagino su un altissimo piedistallo a contemplare Cariati da amatore straniero (come lui stesso si definisce). Ma, invece di godersi il mare come tutti i turisti normali, lui, novello Socrate, scende dal piedistallo fra i cariatesi per coglierne spunti, confidenze e riflessioni, peccato che sono quasi sempre lamenti e che i cariatesi, che dice di amare tanto, sono tacciati di immobilismo e di incapacità a far sentire la propria voce. Forse perché ho capito gli effetti benefici del vedere il bicchiere mezzo pieno e non mezzo vuoto, tutto questo lamentoso e tendenzioso immobilismo dei cariatesi non lo vedo. E poi, anche se ci fosse, non penso servirebbero a molto i mirabili rimedi che propone il suddetto signore, come quello non proprio concreto di “imbastire un protocollo di socialità tra l’amministrazione comunale di Bologna e la stessa Cariati”. A parte gli altisonanti paroloni, a cosa servirebbe? In che modo queste relazioni favorirebbero la crescita economica di Cariati vorrei tanto capirlo. Ancora parole al vento, ancora proposte che hanno la stessa carica corrosiva, per esempio, di tutte le critiche fatte all’ultimo Festival di Sanremo. Anche io non sono un’estimatrice di tale “kermesse canora” ma, nonostante una formazione musicale complessa, data da 10 anni di studio in Conservatorio, non avrei saputo trovare tutti i difetti ravvisati dal signor Campoli nei cantanti, nelle loro voci, nelle melodie, negli accordi, nella performance, ecc… praticamente non si salva nessuno! Peccato che il festival di Sanremo è, appunto, un semplice festival della canzone italiana che, come ha sempre fatto, rispecchia i gusti del popolo italiano medio, non ha certo la pretesa di essere un festival della lirica o del jazz. Ma tant’è.

Veniamo poi al mirabolante articolo di quello che si autoproclama “lo storico di Cariati” e, dopo un panegirico degno dei Padri della Chiesa sulla sua sfolgorante carriera e sui suoi premiatissimi libri, fa uno scivolone altrettanto grandioso e di dubbio gusto chiedendo i diritti d’autore per la citazione di alcune sue frasi su un opuscolo informativo su Cariati, frasi che poi descrivono le bellezze di Cariati come farebbe chiunque fosse a conoscenza di queste informazioni. Sarebbe stato più elegante “regalare” le sue perle di saggezza a quello che definisce il suo amato paese ma, evidentemente, l’orgoglio dell’apparire è più potente della semplicità dell’essere.

Per finire, vorrei citare gli interessanti articoli politici del signor Leonardo Trento, da poco doppiati velocemente e in modo alquanto poco originale dagli ex alleati! Come dico ai miei studenti, se proprio devono copiare, avessero almeno il buon gusto di cambiare le parole! Ma forse è un problema di lessico esiguo: nei suddetti articoli, la scarsità e l’infondatezza dei contenuti è pari alla povertà del vocabolario, visto che le uniche parole che compaiono con una certa frequenza sono “disamministrazione” e “dimettetevi”. Capisco che l’opposizione si chiami così proprio perché deve fare da contraltare alla maggioranza, ma bisogna avere l’onestà morale e intellettuale di non distorcere quelli che sono i fatti attraverso parole vuote, senza senso ma ripetute come un mantra… questa tecnica oratoria, in Italia, è stata adottata da Mussolini e sopravvive, purtroppo, ancora oggi nei discorsi di politicanti che dimenticano che non ci sono più le folle ignoranti e acritiche di un tempo, ma persone che preferiscono i fatti e i risultati alle parole e apprezzano le persone che, cosa che non guasta mai, hanno alle spalle dell’esperienza politica una base di STUDIO e LAVORO. Ma i sacrifici che richiedono detto studio e lavoro non tutti sono disposti a farli, e allora per nascondere le proprie mancanze ci si scaglia contro quelli che si spendono realmente per il paese, per giunta a titolo gratuito se non rimettendoci di tasca propria, come stenta a credere chi non conosce l’etimologia della parola “politica”  e continua ad anteporre i propri interessi a quelli della comunità e vede nella politica il solo modo per trarre dei guadagni, visto che in altro modo non è stato capace di averli. Le critiche fini a se stesse mi hanno fatto sempre pensare alla famosa favola della volpe e l’uva…

Se solo ognuno pensasse a fare il proprio lavoro con onestà, professionalità e senza invidia!

Spero che le persone che ho citato non si offendano, vorrebbe dire che la veridicità delle mie parole li ha colpiti e che le critiche sono accettate solo se rivolte agli altri!

Non ho volutamente inteso nascondere il mio nome, nonostante sappia benissimo che la cosa più facile è venire accusata di essere di parte. Solo chi mi conosce bene sa che non ho mai preso posizioni politiche e che cerco di essere oggettiva fino allo stremo.

Ai posteri l’ardua sentenza e ai vivi un bell’esame di coscienza.

Mafalda Scalioti

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