Gentile Professoressa Scalioti …

Gentile Professoressa Scalioti,

quando ho letto su cariatiNet.it la Sua nota ho pensato, immediatamente, in piena sincerità, che finalmente c’era qualcuno che mi rispondeva, seppure ritengo – mi permetta – la sua una riflessione di parte. 

Le premetto che non mi sono assolutamente offeso. Sarei stupito e non mi ritengo tale. 

Non sono, infatti, una persona permalosa. Al contrario, ho ben chiari e fermi i miei limiti. 

A dirla tutta, trasformo essi abitualmente in punti di forza. La vita personale e lavorativa, sino ad oggi, mi ha dato ragione e ne sono orgoglioso. 

Innanzitutto, non è per niente vero che che scrivo su Cariati evidenziando solo elementi negativi e criticità.

A tale proposito, la invito a ripercorrere su cariatiNet.it le mie riflessioni – Le consiglio di utilizzare sul sito web la ricerca per cognome – nelle quali in gran parte trova dal lontano anno 2013: idee, proposte e pungolo a fare qualcosa in termini costruttivi per la comunità. 

Ciò mi ha portato sempre, anche inizialmente con l’attuale amministrazione comunale targata Filomena Greco, a interagire per il bene comune del Paese. Forse all’epoca servivo.

Se negli ultimi tempi mi sono soffermato, così come ha potuto costatare, solo sulle criticità cariatesi, purtroppo è stato a giusta ragione. 

Cariati sta molto male. Non sono l’unico a scriverlo e a pensarlo, basta che Lei parli con i cariatesi e con i turisti che ci trascorrono le vacanze da alcuni anni a questa parte. 

Purtroppo, Lei non frequenta Cariati. A questo punto la invito a farlo e se volesse mi offro come cicerone, in modo da farLe costatare di persona lo stato di abbandono e di degrado in cui versa il perimetro cittadino. 

Inoltre, Le sottolineo che siamo in democrazia – di questo ringrazio il sempre equilibrato Direttore Formaro – e, quindi, ciascuno è libero di scrivere e leggere ciò che vuole. 

Da qui in avanti potrà fare tranquillamene a meno di soffermarsi sulle mie considerazioni oppure criticarle quando lo ritiene.

Nel frattempo, continuerò a fare ciò che ho sempre fatto con piacere sino ad oggi: il semplice osservatore e commentatore.

Forse è giunto il momento che fossero gli altri a esercitare il loro ruolo, quello di amministratori, forti del voto popolare, per dare un domani diverso a un territorio che, ripeto, così non ha alcun futuro.

Ritornando a Lei non posso che essere contento del confronto in un contesto immobile e in assenza di reazioni. È il silenzio che mi fa paura.

Ho fatto, allora, il mio buon esame di coscienza. A presto conoscerLa di persona, Le porgo i miei più cordiali saluti 

Nicola Campoli 

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