Se dovesse concretamente realizzarsi risulta, pregevole e qualificata, l’iniziativa, lanciata dal Presidente del Consiglio dei Ministri, di insediare nell’ex carcere dell’isola di Ventotene, o meglio sull’isolotto di Santo Stefano, un centro studi per giovani di tutte le Università europee, con annessa foresteria. Se il coraggioso e generoso progetto va in porto si chiamerà “Scuola di alti pensieri“. Un messaggio chiaro e fermo all’Europa che vive tra i suoi momenti più difficili, in termini di aggregazione tra gli Stati membri.
Perseguire il sogno dell’Europa unita, da un luogo storico quanto l’ex struttura borbonica, dove antifascisti del calibro di Spinelli, Rossi e Colorni al confino sull’isola nel 1941 hanno scritto il Manifesto Federalista, rappresenta la più chiara risposta a un’Europa caratterizzata negli ultimi tempi da troppi tecnicismi, populismi e forti contrasti.
Ogni tanto guardare al passato fa bene, come in questo caso. E in modo particolare allo spirito, sentimento, ideali che hanno orientato il pensiero di autorevoli e qualificati uomini di un tempo, rappresenta l’approccio adatto a costruire un futuro più stabile e duraturo.
Forse, però, Renzi dovrebbe di più lavorare per gli Stati Uniti d’Europa: la vera idea originale. Per un Europa federata e non confederata. L’occasione è propizia. Il terreno potrebbe essere fertile. Occorre un grande investimento di pensiero e dedizione.
Dunque, Renzi non si fermi ai soli titoli, ma persegua negli storici obiettivi da cui il progetto mosse i primi passi, a partire proprio dal confronto che nacque sull’isola di Ventotene tra simboli italiani dell’antifascismo.
E, per una volta dal nostro Paese si segni la strada di propositi e esempi preziosi. Se verranno fornite delle buone idee, non mancheranno i risultati
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