LE COLPE SU USTICA E LE MENZOGNE DEGLI STATI

di Marco Toccafondi Barni


L ‘Italia é il paese dei misteri, lo si dice da sempre, però almeno quello di Ustica non lo é più. No, non lo é davvero, perché un uomo come Giuliano Amato, sicuramente tra i più acuti e intelligenti del paese, tanto da meritarsi il nomignolo di dottor Sottile da parte del fondatore di Repubblica Eugenio Scalfari visto l’ acume politico fuori dal comune dentro un fisico gracile, proprio al quotidiano fondato da Scalfari ha dichiarato a chiare lettere che il DC 9 della compagnia ITAVIA, quel 27 giugno 1980, fu abbattuto da un missile sparato dai francesi.

Perché il “Colin Powell” italiano dice la verità ? – Ricorderete tutti il segretario di stato Usa, un’ utile foglia di fico per la disastrosa amministrazione di Bush figlio. Era il nero buono quanto utile alla causa, prima di Obama alla Casa Bianca, che sicuro di sé, nella sede delle Nazioni Unite mostrò al mondo le cosiddette “prove” contro un Saddam Hussein impegnato a fabbricare armi di distruzione di massa. Fu una scenetta patetica quanto colpevole, nella mano teneva stretta una provetta probabilmente piena d’acqua, al tempo stesso utile per scatenare e giustificare la seconda guerra del Golfo e chiudere definitivamente i conti con l’ ex alleato e amico Usa in zona: Saddam. Era diventato scomodo e fastidioso per l’egemone a stelle e strisce quel vecchio alleato. Ebbene, nei suoi ultimi anni di vita, ormai gravemente malato e senza quindi piú nulla né da perdere né da guadagnare, un anziano e malandato ma ancora lucido Powell ammise le sue colpe, pur di andarsene in pace. Dichiarò non solo di essere pentito per quella menzogna colossale propinata al mondo intero in nome e per conto del suo paese e dei suoi apparati, all’epoca ancora imperialisti e non imperiali come oggi, ma anche di chiedere perdono per aver contribuito a scatenare una guerra e una aggressione causando decine e decine di migliaia di vittime. Ecco, per Giuliano Amato vale grosso modo lo stesso discorso con la differenza che, per sua fortuna, a quasi 85 anni, il dottor Sottile gode di ottima salute e soprattutto é lucido come in gioventù. Ma c’é di più, la conferma alle parole di Amato arriva anche da una vecchia intervista dell’ ex presidente della repubblica Francesco Cossiga. Siamo nel 2008 e dopo anni di bugie dette per conto dello stato italiano, che in fondo rappresentava, a quasi 80 anni e poco prima della morte anche il fu cugino di Enrico Berlinguer ammise candidamente che gli stessi servizi italiani informarono sia lui che appunto Amato come ad abbattere quel DC9 ITAVIA, che in una serata priva di turbolenze stava comodamente per atterrare a Palermo senza problemi, come confermó lo stesso pilota un attimo prima di sparire dai radar, furono i francesi. Ovvio, intenti a colpire il dittatore libico con l’ avvallo della Nato e quindi degli Usa. Tre indizi si dice facciano una prova, per la tragedia di Ustica e la verità del missile ce ne sono a bizzeffe. Questo é poco, ma sicuro.

Perché lui é credibile, ma la destra continua a voler mentire su Ustica ? Prima di tutto é necessario chiarire un concetto basilare: non si può capire nulla della tragedia di Ustica e le 81 persone morte in quel dramma se non si analizza la situazione geopolitica di allora e la si confronta con quella di oggi. Rispetto ad oltre 43 anni fa il mondo é cambiato: l’Unione Sovietica non esiste più da quasi 32 anni e al suo posto c’é una potenza a tratti emergente come la Cina, quale principale antagonista Usa per l’egemonia globale, mentre in funzione dei sovietici esiste un impero in disfacimento che sogna Pietro il Grande, sputa su Lenin e si accontenta di Putin. Questa oggi é la situazione, quasi mezzo secolo fa le cose stavano molto diversamente. In quel fatidico 1980, infatti, si era ancora nella fase apicale della cosiddetta guerra fredda, al Cremlino sedeva un dinosauro come Leonid Breznev e la politica estera era addirittura affidata a tal “Mr Niet”, ovvero Andrej Gromyko, un uomo talmente duro da guadagnarsi un altrisoprannome che curiosamente avrebbe per decenni accompagnato anche le serate degli italiani, grazia ad un “severo” giudice baffuto che nei seguitissimi quiz di Mike Bongiorno rispondeva spesso no alle risposte scorrette dei concorrenti. Ebbene una volta chiarito ció veniamo ad oggi: sará difficile per gente come Tajani, Renzi, quei quotidiani di destra finanziati col denaro pubblico quali Libero e altri , Meloni e compagnia destrorsa, smentire una delle menti ancora oggi tra le piú lucide d’Italia e che soprattutto ha ricoperto tutti i ruoli di potere che esistono in uno stato europeo come il nostro solo fino a poco tempo fa: dalla Presidenza del Consiglio, addirittura due volte, fino alla recente carica di membro e poi Presidente della Consulta. Comunque la si pensi sull’ uomo di certo non si puo’ negare che a quasi 85 anni costui non abbia alcun obiettivo da raggiungere, la ragione é banale: li ha raggiunti tutti, proprio tutti. E allora il vero motivo di tanti attacchi a parole di veritá (come il patetico e risibile ricordo delle mani che il suo governo mise nei conti correnti 30 anni fa, che chiaramente nulla c’entra con la tragedia di Ustica, almeno per le persone sane di mente) é soltanto una ed ha a che vedere con un misto di psiche e geopolitica: chi si traveste maldestramente da sovranista e strombazza di non voler essere mai un suddito degli Usa, di fronte a un elettorato assai distratto, ovviamente non ama prendere coscienza della realtá dei fatti. La nostra Italia, come la stessa Francia, al sodo é solo una provincia dentro una sfera di influenza altrui, a causa di una guerra persa rovinosamente proprio da “antenati” dell’attuale governo. Non é un caso allora, nel suo  sdoppiamento di personalitá, che dapprima la Presidente del Consiglio definisca interessanti e degne di massima attenzione le ammissioni di Amato, salvo poi rimangiarsi tutto pochi minuti dopo con il classico me ne lavo le mani e intimando ad Amato di portare delle prove, naturalmente seguita a ruota dalla compagnia abbaiante di generali e colonnelli in pensione come tal Camporini. Tutte dichiarazioni fatte al primo Imput partito da Washington. Ma é evidente come il sole in un cielo terso che la prova é lui, Amato stesso, considerato tutti i ruoli dentro i gangli dello stato italiano che per decenni ha ricoperto. Chi meglio di lui puo’ sapere come andarono veramente le cose in quella notte di fine giugno ? Lo ammette oggi perché banalmente non ha nulla né da guadagnare né da perdere. Esattamente come Colin Powell.

La veritá su Ustica finalmente é dunque venuta a galla, purtroppo come parte di quei poveri corpi in mare sacrificati in nome della realpolitik e della sottomissione alla Nato che ci chiama alleati, sí, ma ci tratta da sudditi sottomessi, il tutto grazie a un’ intervista del personaggio ancora in vita con la luciditá necessaria e che in Italia per forza di cose ne sa di piú. Tutto qui, non c’é veramente altro da aggiungere.

Di conseguenza le scuse piú che a Macron oppure ai francesi di oggi, molti di loro neonati o bambini all’ epoca dei fatti, andrebbero chieste ai nostri governanti odierni e soprattutto di ieri, perché si sono sempre ostinati a raccontarci la narrazione di essere una democrazia, quando siamo solamente una provincia nella disponibilitá di un impero altrui.

Ustica e le menzogne degli stati ne sono un’ ennesima dimostrazione.

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