UN SACERDOTE D’INTENSA INTERIORITA’ E DI GRANDE CARISMA

Ricordo di Don Alessandro Vitetti, nel 25° anniversario della morte, che stasera(ore 17), sarà commemorato nella Cattedrale San Michele Arcangelo

di Franco Liguori, storico
Il 24 febbraio 1995,nel Centro Missionario di Santa Gemma, a Cariati Marina, dove si era ritirato negli ultimi anni della sua vita, a causa delle sue precarie condizioni di salute, trovandovi la necessaria assistenza, dopo sette anni di sofferenza, moriva Don Alessandro Vitetti, una figura di sacerdote di eccezionali qualità umane e culturali che ha lasciato un segno profondo nella comunità di Cariati e di tutti i paesi della sua vasta ex Diocesi, ricadenti in gran parte nell’area del Crotonese. Le esequie venivano celebrate solennemente e con grande partecipazione di fedeli nella Concattedrale S.Michele Arcangelo, con la celebrazione officiata da Mons. Andrea Cassone, arcivescovo di Rossano-Cariati, e da Mons. Giuseppe Agostino, arcivescovo di Crotone-Santa Severina. Nel suo discorso commemorativo,Cassone disse che “egli fu soprattutto stimato e ricercato padre spirituale, guidando innumerevoli anime sulla via della perfezione evangelica, ed anche confessore straordinario di comunità religiose femminili ed animatore di corsi di esercizi spirituali”. L’arcivescovo di Rossano-Cariati, nel tratteggiare la sua personalità, disse anche che “Don Vitetti fu veramente povero, non solo perché ha dato quel che possedeva aiutando persone in difficoltà e favorendo le vocazioni sacerdotali, ma anche perché per lui le cose non sono mai state più importanti del Signore e del bene delle anime, ed inoltre, è vissuto nel silenzio, nella semplicità, molto lontano dai palcoscenici; fu mite ed umile di cuore ed il suo sacerdozio fu per tutti luce e benedizione”. Ma chi era Don Alessandro Vitetti ? Quale traccia ha lasciato nella nostra comunità con la sua azione pastorale e con la sua profonda cultura teologica, ed anche umanistica ? Quali iniziative sono state prese, dopo la sua scomparsa, per tenerne viva la memoria ed esaltarne la figura e l’opera? Chi scrive ha avuto la fortuna di conoscerlo direttamente e di frequentarlo, ma anche di occuparsi di lui in veste di “storico” della Chiesa locale, insieme al fratello Romano; è, quindi, un “testimone consapevole” di tutta la sua vicenda terrena. I miei ricordi di Don Vitetti partono dalla metà degli anni Cinquanta, quando io ero ragazzo di scuola elementare. Allora abitavo con la mia famiglia a Cariati Centro, sul corso xx Settembre, a breve distanza dalla Cattedrale, e mi capitava spesso di vedere passare sotto casa mia, don Vitetti che, proveniente dal Seminario, si recava all’ufficio postale, a ritirare la sua corrispondenza. La sua figura di sacerdote in abito talare, per la sua austera compostezza e il suo atteggiamento mite e riservatissimo, incuteva immediatamente un senso di rispetto in chi lo incontrava. Ricordo poi, che, anche in chiesa, quando c’era lui a celebrare la messa o a presiedere altre funzioni religiose, si creava una particolare attenzione e un ascolto reverenziale. La sua parola colta e suadente affascinava i fedeli. Nella settimana santa, quando c’erano le confessioni in preparazione al precetto pasquale, non tutti avevano il “coraggio” di confessarsi con Don Vitetti, sentendosi in soggezione di fronte ad un sacerdote che non riduceva la confessione ad un dialogo sbrigativo e superficiale, ma amava “scavare” a fondo nella coscienza del fedele, anche se con delicatezza e rispetto. Altri miei ricordi di Don Vitetti sono legati alla sua figura di dotto e stimato professore di materie umanistiche nel nostro Seminario, di “eccellente grecista e latinista”, come lo definisce Don Pietro Pontieri,che ne fu discepolo, in un suo “ritratto”. Negli anni della mia frequentazione, da pendolare,del Liceo classico “Pitagora” di Crotone, mi capitava spesso di vederlo salire sul treno mattutino che portava gli studenti di Cariati a Crotone, diretto a Cirò o a Torre Melissa o a Strongoli, allora centri appartenenti alla diocesi di Cariati, dove egli si recava per motivi pastorali o legati al suo ruolo di direttore dell’ufficio amministrativo diocesano. Era per noi studenti sempre un incontro piacevole, perché egli aveva sempre un cenno di sorriso e di saluto affettuoso per tutti , conoscendo noi e le nostre famiglie. Un’altra fase della sua biografia di cui sono stato testimone è quella dell’insegnamento di Religione, nelle scuole pubbliche di Cariati (anni 70/80). Lo ritrovai come “collega” d’insegnamento al Liceo Scientifico di Cariati nell’anno scolastico 1974/75. Era sempre un piacere e un’occasione di arricchimento culturale e spirituale intrattenersi a parlare con lui ! Per me ancor di più, dati i legami di antica amicizia che lo legavano ai miei fratelli maggiori e a tutta la mia famiglia. Negli stessi anni era anche parroco-tesoriere della Cattedrale, carica che mantenne dal 1969 al 1986. La vita di don Vitetti sacerdote e uomo di chiesa fu, dunque, molto operosa, e notevole è l’eredità spirituale da lui lasciata non solo nella Chiesa di Cariati, ma della Calabria tutta, dove egli era molto conosciuto e unanimemente stimato per le sue doti morali , umane e culturali. Dal mio osservatorio di intellettuale cariatese, attento alla realtà socio-culturale e alle vicende della propria città, posso affermare che la figura di don Vitetti si profila come quella di un uomo di chiesa colto e di grande interiorità, ma al tempo stesso semplice e umile, sempre disponibile verso gli altri, come quella di un sacerdote esemplare, che ha saputo fare della preghiera una fonte da cui attingere energia e vita spirituale. Don Vitetti è il sacerdote che più di ogni altro, è rimasto nel cuore della gente di Cariati; egli merita di essere fatto conoscere alle nuove generazioni, perché ha lasciato una traccia molto importante nell’ultimo quarantennio della plurisecolare storia (XV-XX secolo) della Diocesi di Cariati, segnata da grandi figure di religiosi come Filippo Gesualdi, che fu vescovo di Cariati dal 1602 al 1618 e morì a Cariati in odore di santità, o come Eugenio Raffaele Faggiano, vescovo di Cariati dal 1936 al 1956, ora Servo di Dio, del quale è in corso il processo di canonizzazione.

La biografia di Don Vitetti
Ed ora lasciamo “parlare” la storia ! Don Alessandro Vitetti era nato a Cirò il 12 ottobre 1915 da una famiglia della media borghesia. Fece i suoi studi umanistici ginnasiali nei Seminari di Cariati, di Rossano, di Santa Severina ; quelli teologici nei Seminari di Reggio Calabria e Catanzaro, entrambi diretti dai Padri Gesuiti. Ordinato sacerdote il 16 giugno 1940 a Catanzaro da Mons. Giovanni Fiorentini, arcivescovo di quella città, entrò a far parte, col titolo di canonico della Santa Croce, del Clero della Diocesi di Cariati, allora governata dal vescovo Eugenio Raffaele Faggiano. Dal 1940 fu vice-rettore del Seminario Apostolico di Cariati, dove rimase per tutto il suo percorso sacerdotale, insegnando discipline umanistiche e svolgendo anche l’ufficio di Direttore spirituale e di Economo. Nel 1947 il vescovo Faggiano gli affidò l’incarico di direttore dell’Ufficio Amministrativo Diocesano; fu anche Cancelliere della Curia vescovile (dal ’40 al ’48). Faggiano lo promosse anche alla dignità di Canonico Teologo della Cattedrale (1947). Molto intensa fu la sua attività pastorale anche negli anni dell’episcopato di Mons. Orazio Semeraro (1957-1967), ultimo vescovo con residenza in Cariati. In quel periodo fu Vicario moniale, Assistente diocesano della Gioventù Femminile di Azione Cattolica, Direttore dell’Apostolato della Preghiera, Direttore dell’Unione Apostolica del Clero, Difensore del Vincolo nel Tribunale Ecclesiastico Diocesano. Negli anni dello svolgimento del Concilio Ecumenico Vaticano II (1962-1965) fu stretto collaboratore del vescovo Semeraro, accompagnandolo nei suoi viaggi a Roma, per prendere parte alle sedute del Concilio. Svolse anche, in quegli anni, come Missionario della Regalità, una intensa attività di predicazione in numerosi convegni diocesani e corsi di esercizi spirituali. Dal 1969 al 1986 fu parroco-tesoriere della Cattedrale S. Michele Arcangelo. Negli anni 70/80 fu docente di Religione nelle scuole pubbliche di Cariati (all’Istituto Professionale e al Liceo Scientifico). Ammalatosi gravemente di diabete alla fine degli anni ’80, si ritirò presso il Centro Missionario delle Suore diu Santa Gemma, dove morirà il 24 febbraio 1995. E’ sepolto nel cimitero di Cirò Superiore, nella cappella di famiglia.
Il ricordo di questo “santo sacerdote” non è venuto mai meno, tenuto vivo da numerose iniziative portate avanti da un’apposita associazione (Amici di Don Alessandro Vitetti) sorta a Cirò su iniziativa di Fausto Mingrone, ma anche dalla pubblicazione di scritti e di testimonianze che ne documentano l’alta spiritualità. Due preziosi volumi sono : “Mons.Alessandro Vitetti sacerdote e maestro di anime” (1997) e “Mons.Alessandro Vitetti. Il bisogno di testimoniare la sua presenza” (1998), curati dall’ins.Teresa Fogliani, che fu sua “figlia spirituale” e stretta collaboratrice, negli anni Sessanta, nella sua veste di vice-presidente diocesana dell’Azione Cattolica dell’allora Diocesi di Cariati. Si deve anche a Lei, un terzo volume, edito nel 2007,curato da Franco Liguori e Francesco Mussuto, e intitolato “Don Alessandro Vitetti.Un testimone della parola di Dio. Raccolta di meditazioni”, sulla base di un ampio materiale di scritti e testimonianze fornite ai due autori dalla stessa Fogliani. Quest’ultimo libro fu presentato, con grande partecipazione di pubblico, nell’aula magna dell’Istituto Professionale di Cariati,il 13 dicembre 2007, con la partecipazione dell’arcivescovo Santo Marcianò, di don Franco Milito, di Franco Liguori e Francesco Mussuto, curatori del volume, dell’allora sindaco di Cariati Filippo Sero, del postulatore della causa di beatificazione, don Giuseppe Praticò, della nipote di Don Alessandro, Emilia Vitetti. In quell’occasione Marcianò, dopo aver definito Don Vitetti, “uomo di Dio”, “uomo per Dio”, e “profeta” più che “testimone” della parola di Dio, annunciò l’emanazione di un editto rivolto a tutti i fedeli della diocesi, invitati a fornire testimonianze sulla vita del santo sacerdote. Lo stesso arcivescovo aveva costituito, intanto, nella diocesi, un Ufficio Diocesano per la promozione della causa di Don Vitetti, affidato al sacerdote cariatese Don Giuseppe Scigliano.Veniva costituita,inoltre, un’apposita commissione, con l’incarico di reperire la documentazione necessaria all’avvio del “processo”. Ne entravano a far parte anche gli storici Franco e Romano Liguori, nominati “periti storici” dall’arcivescovo Marcianò. Si dava avvia, così, al processo per la causa di beatificazione di Don Vitetti, che si aprì ufficialmente nella Cattedrale di Cariati il 24 febbraio del 2008, alla presenza dell’arcivescovo Marcianò, di tutto il clero calabrese, dei sindaci del territorio, e di numerosi fedeli dei paesi della diocesi di Rossano-Cariati, ma anche della Diocesi di Crotone-Santa Severina. “E’ grande oggi la gioia, è forte la commozione, è profonda la gratitudine, è infinito lo stupore, dinanzi al mistero che celebriamo: la santità” affermava, nella sua omelia, Santo Marcianò, così continuando : “Un mistero che si fa per noi straordinariamente vicino, come vicina è stata la figura di don Alessandro Vitetti, prete di questa diocesi e di questa Città”. Dal 2008 al 2011, anno della chiusura del processo informativo, tantissime sono state le testimonianze fornite da numerosi fedeli della Diocesi di Rossano-Cariati e della ex Diocesi di Cariati, sulle grandissime qualità umane e sulle doti spirituali dell’indimenticabile, dotto e santo sacerdote, che fanno ben sperare in sviluppi positivi della sua causa di canonizzazione. Ma –si sa – i tempi di Santa Romana Chiesa sono lunghi e occorrerà aspettare pazientemente prima di conoscere la conclusione del complesso iter previsto. Intanto possiamo tranquillamente guardare con devozione e fiducia a questa luminosa figura di sacerdote: il Servo di Dio, Don Alessandro Vitetti , gloria della sua città natale (Cirò), ma anche della nostra Cariati, sua “patria adottiva”, dove egli ha trascorso l’intera sua parabola di uomo di chiesa !

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