EVITARE DI CONSUMARE NEONATA E PESCE SPADA

SALMONE. Una volta era un lusso che ci si concedeva solo a Natale, oggi si trova in ogni stagione, in gran quantità e a basso prezzo, perché? negli ultimi anni si sono moltiplicati gli allevamenti intensivi che seguono pratiche non sostenibili. PERCHE NON ORDINARLO? Le scorie prodotte in un anno da un allevamento di 200 mila salmoni, corrispondono ai liquami di una città di oltre 60mila persone. Il TONNO ROSSO sta scomparendo. PESCE SPADA. Al banco del pesce, spesso scegliamo quello più semplice da cucinare e senza spine, come una bistecca di spada sulla griglia, facile e veloce. Ma questa specie è in declino, minacciata fortemente dalla pesca pirata. Un motivo per non consumarlo è pensare alle pratiche illegali con cui viene pescato; ma pensare anche all’inquinamento accumulato nei tessuti, rischio che è ridotto per pesci di piccole dimensioni e con un ciclo di vita più breve. – NO, anche al consumo della NEONATA, al MERLUZZO ATLANTICO e alla CERNIA BRUNA DEL MEDITERRANEO. – Sì all’AGUGLIA, allo SGOMBRO, al SUGARELLO, ala PALAMITA, allo ZERRO, al PAGELLO e alla LAMPUGA, al pesce cosiddetto POVERO, ma ricco di proprietà nutrizionali importanti. Il consumatore, al momento dell’acquisto, ha un ruolo importante nella tutela della biodiversità e della sostenibilità dei nostri mari. È stato questo il messaggio più forte condiviso oggi (giovedì 17), a Cariati con gli studenti dell’IPSIA e del Liceo Scientifico, dal Gruppo di Azione Costiera I Borghi Marinari della Sibaritide e la Condotta Slow Food Pollino Sibaritide Arberia. Si è trattato del primo dei due momenti di approfondimento della campagna di educazione alimentare e sensibilizzazione del consumo consapevole delle specie ittiche sostenibili che sarà ospitata domani, VENERDÌ 18, anche a CORIGLIANO, al Castello Ducale. All’incontro, moderato dal Fiduciario del Convivium Lenin MONTESANTO, hanno partecipato il reggente dell’Istituto Antonio CARUSO, la biologa Antonella BONACCI, il Presidente del GAC BORMAS Cataldo MINÒ, il Sindaco Filippo SERO, e la vicepresidente di Slow Food Italia Cinzia SCAFFIDI. – Quest’ultima, in particolare, si è soffermata sul ruolo di responsabilità che ognuno di noi è chiamato a ricoprire nel momento dell’acquisto e consumo del pesce. Avere competenze sul cibo, oggi – ha precisato – è fondamentale sia per sopravvivere che per salvaguardare la biodiversità. Bisogna sapere quali pesci preferire, quali, rispetto alle taglie minime fissate, possono essere acquistati e in quale periodo dell’anno, quale la provenienza. A quali specie dire sì e a quali no. Nei nostri mari vivono oltre 300 specie ittiche ma soltanto poche di esse vengono effettivamente consumate. Esiste, dunque, una varietà di sapori del mare oggi poco conosciuti e per di più considerati di scarso valore. Il cosiddetto pesce povero rappresenta invece uno straordinario patrimonio gastronomico e dalle ottime proprietà nutrizionali. Da preferire sugli altri. Al temine dell’incontro, dopo il dibattito sulla visione della puntata PESCA SELVAGGIA di PRESA DIRETTA (Rai Tre) andato in onda lo scorso mese di ottobre, gli ospiti hanno avuto modo di degustare A GGHIOTTA, il piatto principe della tradizione marinara cariatese, con il pesce povero indiscusso protagonista, preparato dagli studenti dell’Alberghiero con la preziosa assistenza delle signore Bombina ALTERINO e Rosa CARUSO. – (Fonte: Montesanto Sas/Comunicazione & Lobbying)

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