La Cariati pallonara si riaccende di passione grazie alle prestazioni della locale squadra di calcio (Asd Cariati) che sta rinverdendo, dopo lunghi anni bui, i fasti di un passato glorioso. I ragazzi sgambettano ancora nello storico e glorioso stadio comunale del Rinacchio, ormai vetusto ed inadatto ad ospitare decorosamente il campionato di Promozione, tanto che voci attendibilissime ci dicono che quel rettangolo di gioco è inadatto alla bisogna e quindi, tra un paio di mesi al massimo, sarà inibito a qualsiasi gara. Per dirla semplice semplice: il Cariati Calcio non potrà più disputare le gare interne al Rinacchio. Cosa fare? Da troppo tempo, per soddisfare la fame del pallone si parla del nuovo stadio. Che cera, bello che pronto, e adesso non cè più. Perché? Ma per i soliti appetiti, ovvio. Quassù, lungo la strada provinciale 260 che risale le alture della presila Jonica, la Provincia di Cosenza costruisce, per 420 mila Euro, che poi sono diventati 550, un vero e proprio stadio i cui lavori, iniziati il 27 giugno del 2007, si concludono nellormai lontano giugno del 2008. Il 15 maggio del 2009 la commissione comunale dà il via libera al collaudo, e lallora sindaco Filippo Giovanni Sero, tuttora in carica, conferma: È tutto pronto per limpianto. Il nuovo campo di calcio è in attesa, in queste ore, di essere completato nei piccoli dettagli. La garanzia del primo cittadino: Linaugurazione della nuova opera avverrà nelle prossime settimane. Di settimane ne sono trascorse 344 (il tempo è unastrazione) e quel che resta del campo, un rettangolo di gioco dove regna, incontrastata una rigogliosa sterpaglia, è lemblema reale di un abbandono senza precedenti, e forse non proprio, come dice il sindaco, sempre nel 2009, lennesima dimostrazione della capacità di questa amministrazione di preferire alle parole i fatti, a tutto vantaggio dei cittadini, giovani in modo particolare. Perché lo stadio non è mai stato consegnato alla collettività? Nessuno sa. Il 16 giugno del 2011, il vice sindaco Leonardo Montesanto torna sul tema ed assicura: È stato già fatto e definito il collaudo statico e di regolare esecuzione dellopera, ed è stata già redatta una perizia di ripristino. Lo stadio sarà fruibile fin dallinizio del 2012. Ma il diavolo ci mette la coda, perché la Provincia, nel novembre 2011, affida un atto di cottimo fiduciario per lesecuzione dei lavori di miglioramento e ripristino funzionale ad unimpresa privata che da lì a poco rinuncia per motivi di sicurezza. Punto e a capo fino al 24 maggio 2013 quando la Provincia approva, con delibera n. 143, uno specifico progetto riguardante il ripristino funzionale e il completamento del campo sportivo in località Varco Comune di Cariati, dell’importo complessivo 550 mila Euro che diventano magicamente 182 mila nella successiva deliberazione n. 397 del 30 dicembre 2013. Ultimo atto: il 15 maggio 2014, il settore edilizia ed impiantistica sportiva dellormai defunta Provincia di Cosenza, riassume dieci anni di fatti in poche parole. Ebbene, alla voce Impianti sportivi in corso di costruzione e di completamento cè pure il nostro Varco, per il quale sarebbe stata spesa la bella cifra di 700 mila Euro. Ora, in questo turbinio di quattrini che vanno e vengono, lievitano e crollano; fra il balletto di provvedimenti comunali e provinciali, che adesso sarebbero passati di mano alla Regione, ed a parte le solite, sterili elucubrazioni fantasiose del politico di turno, la realtà è che lo stadio del Varco entra di diritto nella pletora delle cattedrali nel deserto, con buona pace delle intenzioni pret a porter, utili solo a raccogliere una manciata di voti e ad alimentare la nausea dei cittadini per bene. Meno male che a consolarci cè il Cariati Calcio. Che seguiremo ovunque, si. Ma dove?
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