L’appassionata riflessione di Dacia Marini sulle colonne del Corriere della Sera, circa il valore aggiunto esploso dai piccoli borghi italiani, mi trova perfettamente d’accordo.
L’esempio concreto che la scrittrice porta è quello del piccolo Comune di Pescasseroli che è uguale a quello, che chi scrive riscontra in prima persona, nel profondo Sud del nostro Stivale.
Trascorro da sempre le mie vacanze durante la bella stagione nel piccolo Comune di Cariati, nel basso ionio cosentino, dove d’inverno risiedono poche migliaia di persone e d’estate il Paese registra la presenza di molte migliaia di turisti. Tenere tutto in ordine sul piano del decoro urbano e i servizi primari efficienti e affidabili non è cosa di poco conto.
Le amministrazioni comunali fanno davvero dei salti mortali specialmente sul piano del sempre precario bilancio comunale, riuscendo ad offrire un’accoglienza eccellente. Lo spirito di abnegazione e il senso di appartenenza degli amministratori pubblici alle loro comunità fanno la vera differenza e per questo spirito gli stessi avrebbero tanto da insegnare ai loro colleghi di Comuni più grandi.
Ha fatto molto bene la Maraini dall’alto della sua autorevole penna a sottolineare e valorizzare “l’abilità della gestione pubblica” degli amministratori del Comune abruzzese, che d’altronde significa estendere il sincero plauso anche ai pari colleghi dei numerosi piccoli Comuni italiani.
Nicola Campoli
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