UNICAL: Petizione per le tasse troppo alte.

Le alte tasse ed un carente sostegno al diritto allo studio finiscono con il disincentivare i giovani a proseguire gli studi. Con la nostra proposta invece vogliamo introdurre meccanismi, anche sanzionatori, per quelle università che chiedono più tasse rispetto a quanto consentito dalla legge ed a realizzare, per la prima volta in Italia, una No Tax Area di esenzione totale dal pagamento delle tasse per i redditi più bassi. Il Movimento 5 stelle ha fatto partire un tour che attraverserà tutti gli atenei italiani. Il prossimo 14 dicembre, nel corso della tappa del UniTour, saranno presenti, oltre agli studenti del neonato gruppo Universitari in Movimento–Unical, anche i parlamentari Dalila Nesci e Nicola Morra, con un banchetto all’Universita’ della Calabria nell’area antistante il Book-Cafe. L’Italia è tra i paesi europei con la tassazione universitaria più alta e con il numero di laureati più basso: solo il 23,7% degli italiani tra 30 e 40 anni ha una laurea, contro la media europea del 37,9%! Per l’Italia sarà impossibile raggiungere l’obiettivo del 40% nel 2020, come richiesto dall’Europa. Le conseguenze per il Paese saranno disastrose, dal momento che esiste un fortissimo legame tra livello di istruzione della popolazione e sviluppo economico e sociale di un Paese. Per mettere fine a questo il Movimento 5 Stelle ha presentato in Parlamento una proposta di legge che prevede di bloccare l’aumento della tassazione universitaria. Inoltre la presenza di due parlamentari italiani permettera’ un contatto diretto e un’occasione di confronto per tutti gli studenti dell’ateneo cosentino. Attraverso questa petizione vogliamo esercitare una ulteriore pressione sul governo per sbloccare la situazione, e consentire al Parlamento di lavorare ed approvare una riforma del sistema di tassazione universitaria. Invitiamo pertanto studenti, associazioni e comitati; le firme raccolte entro il 31 dicembre verranno poi consegnate al Ministro dell’Istruzione, Università e Ricerca nelle prime settimane del 2016: più firme porteremo, più forti saranno le nostre rivendicazioni. “Universitari in movimento”

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