Di norma, in questi tempi della vita passata – pre COVID-19 – il pensiero andava alle vacanze estive.
Pasqua faceva da spartiacque tra il prima, caratterizzato nella gran parte da un inverno di lavoro, e il dopo, che portava la mente a ragionare su dove trascorrere le ferie che ci regalava la bella stagione.
Quest’anno non ci sono le condizioni. In fin dei conti l’estate non sarà tale. Non avrà nulla di ciò che portava a chiamarla estate.
Il lungo fermo per l’emergenza sanitaria, che ci costringe all’isolamento, è uno dei motivi.
Importante era ciò che pensavamo di organizzare e fare durante il periodo festivo. Non era tanto il tempo che trascorrevamo liberi dagli abituali pensieri.
Giammai il tempo e possibilità rispondono ad altre logiche ed equilibri. C’è poco da fare. Fare piani estivi è inutile.
L’estate si trascorrerà a casa o al massimo a poca distanza. Sarà, quindi, un’estate a chilometro zero.
La non stagione segnerà abitudini completamente diverse a quelle di prima. Una rinuncia che si farà sentire.
Nicola Campoli
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