In casa senza poter uscire . . . ai tempi del COVID-19

E a Voi come va? Come state?

La reclusione forzata in casa per l’emergenza sanitaria porta inevitabilmente i componenti della famiglia a condividere gli stessi spazi. 

Un’esperienza mai capitata per un così lungo tempo sino ad oggi. Qualcuno sottolinea che c’è sempre una prima volta. E va bene, allora, ci siamo. Speriamo, però, che sia l’ultima. 

A casa mia su ordine, orari e pulizia non si transige. Bisogna rispettarli, ordine dall’alto, pena il rischio di trovarsi nel giro di pochi minuti scaraventati fuori dalla porta e visti i tempi sarebbe davvero complicata la gestione. 

E a Voi come va? Come state?

Siamo tutti inchiodati a un ritmo blando e con un umore altalenante con cui ormai, ahimè, conviviamo da diverse settimane. 

Paura e angoscia ci fanno compagnia. Vorremo scacciarle lontane, ma ritornano immediatamente e bisogna farsene una ragione. 

Dei libri, gli inseparabili quotidiani, periodici e la rassegna stampa mi tengono compagnia. 

Scrivo con la finestra aperta e mi godo un attonito silenzio. Senza patire ansie e senza ricorrere il tempo. 

Nutro solo un grande curiosità. Insomma, una delle cose che ha benedetto le lunghe giornate di queste settimane casalinghe: è stata la forza e il potere della speranza. 

Ma, inevitabilmente, mi domando. 

Al momento, non so proprio se dal lungo isolamento usciremo fuori davvero migliori di prima e più sensibili verso gli altri, oppure se paura e rabbia avranno la meglio su una società che meriterebbe tutt’altro! 

Non so quali saranno le cose nuove per migliorare la nostra vita, quali le vecchie da abbandonare della precedente esistenza. Ad oggi non so proprio se sto imparando la lezione. Staremo a vedere.

Nicola Campoli

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