Gravi disservizi ed irregolarità denunciate al distretto sanitario a Cariati.

La situazione sanitaria a Cariati continua a destare forti preoccupazioni tra la popolazione. La chiusura selvaggia dei reparti, non preceduta da un adeguato potenziamento delle strutture ospedaliere di Rossano e Corigliano, ha messo in seria difficoltà molti pazienti che non riescono a trovare un’adeguata risposta alle loro serie esigenze. Anche la gestione degli atti, comunque traumatici, di chiusura dei reparti ha creato forti malumori e tensioni tra il personale in servizio, che vede gestito il tutto con grande approssimazione senza una adeguata informativa, ma soprattutto nel disprezzo delle normative vigenti. Da quando asseriscono molti dipendenti, che hanno presentato formali ricorsi e diffide, nessuno è a conoscenza di graduatorie pubbliche per la gestione del personale medico e parasanitario. Troppo spesso, affermano alcuni dipendenti, il personale è assegnato, la parola più usata è “imboscato”, in posti solo sulla base di conoscenze politiche o personali. Alle forti tensioni tra il personale ospedaliero che vive nell’incertezza dei propri diritti si aggiungono anche quelle del distretto sanitario, in maniera specifica fra i medici della Guardia Medica, dai quali sono partiti alcuni ricorsi sfociati in diffide legali per pesanti irregolarità che sarebbero state registrate nella gestione dello stesso personale medico. I suddetti ricorsi parlano di situazioni anomale, derivanti da utilizzo di personale medico senza alcun pubblico criterio, dando luogo a lesioni del diritto di alcuni, con conseguenti violazioni del diritto per alcuni nonché ingiusti benefici per altri. Si parla in pratica di medici di Continuità Assistenziale che vengono adibiti a mansioni diverse da quelle previste dalla convenzione o inseriti in uffici nei distretti sanitari o comunque destinati a servizi diversi da quelli propri della continuità assistenziale. Anche in questo caso tutta la gestione segue un percorso alquanto contorto senza alcuna graduatoria a tutela dei diritti di tutti. La stessa gestione del personale paramedico sembra che stia avvenendo senza che sia stata resa preventivamente una graduatoria pubblica. Il malumore tra il personale è forte e molti si chiedono il perché di questa gestione privatistica che porta alcuni dipendenti in posti considerati “di riposo”, non attinenti alle mansioni professionali specifiche, mentre altri vivono nell’incertezza di essere spostati in altre strutture. La presenza di una graduatoria, affermano numerosi interessati, sarebbe stata un elemento di tranquillità e avrebbe certamente diminuito il contenzioso per la direzione dell’ASP.

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