Elezioni Amministrative a Corigliano-Rossano

Non promesse ma idee e progetti per la città

Comunicato di Enrico Iemboli

Una grande azienda che progetta, produce e fornisce soluzioni tecnologiche all’avanguardia, ha individuato nel porto di Corigliano la possibilità di insediarsi e lavorare al servizio dell’energia e dell’industria.  É la Baker Hughes, che, dopo alcuni mesi dalla dichiarazione di interesse per il porto dell’area urbana di Corigliano, è stata autorizzata dall’Autorità di Sistema Portuale del mare Tirreno meridionale e mare Ionio per   iniziare le procedure legate al progetto di realizzazione delle infrastrutture con la quale si dà il via a un piano di investimenti di 60 milioni di euro.

Da quando il colosso industriale ha reso pubblica la volontà di volersi insediare nel porto fino alla firma dell’autorizzazione i tempi sono stati molto rapidi ed il tutto è avvenuto sotto gli occhi “appannati” delle forze sociali, delle associazioni e dei partiti politici, oltre che nell’indifferenza più assoluta della maggior parte cittadini che per la verità non sanno di cosa si tratta.

L’amministrazione del governo locale ha esitato se dare o no la sua “benedizione” pur avendo tentato di approfondire la conoscenza delle conseguenze dell’insediamento della Baker Hughes, senza però andare fino in fondo, tanto è che ancora oggi, ad autorizzazione concessa, non è possibile conoscere l’impatto ambientale né avere una valutazione scientifica e tecnica in rapporto alle attività che il porto come tale può offrire.

Senza volere entrare nel merito del progetto, una cosa è certa, i cittadini subiscono per l’ennesima volta sulla loro testa le conseguenze della incapacità della politica che non è in grado di fornire sufficienti elementi di chiarezza.

La firma che autorizza le procedure legate al progetto è stata apposta “a prescindere” da queste considerazioni, ecco perché non se ne condivide il “metodo” con cui è stata portata avanti l’operazione industriale; l’opinione pubblica avrebbe gradito che prima della sottoscrizione venisse approfondito ogni aspetto dell’insediamento che dovrà nascere nel porto.   Così come sarebbe giusto ed onesto che la popolazione di Corigliano Rossano e dei paesi limitrofi venisse adeguatamente informata sulla realizzazione delle “pale eoliche” nel mare di fronte la spiaggia dell’area urbana di Rossano, per sapere che impatto avrà sulla pesca, sul turismo e sull’intera economia del territorio, da Trebisacce a Calopezzati e oltre.

Viviamo il periodo più buio della storia d’Italia, del Meridione e della fascia Jonica, si è pera la capacità di reagire e smarrito il senso del bene comune.  Mancano i vigilanti sociali, se è vero come è vero che da anni la voce dei sindacati vibra con meno intensità, così come sono sempre di più meno protagoniste le categorie professionali, il mondo della cultura, dell’associazionismo, dei giovani e del popolo che una volta si pensava fosse sovrano.

Non intendo fare analisi ma in altri tempi l’insediamento industriale come quello che ha intenzione di fare la Baker Hughes avrebbe suscitato la curiosità e l’interesse dei cittadini per saperne di più, non solo del progetto ma anche dello “zuccherino” rappresentato dalla creazione di 200 posti di lavoro di cui nessuno ha spiegato quali figure professionali e specializzate sono previste e se tale professionalità sono disponibili sul territorio.

Fra pochi mesi, a giugno, ci saranno le elezioni per il rinnovo dell’amministrazione comunale.

Fino ad oggi i candidati a Sindaco sono tre e a loro si chiede di indicare quale idea di città hanno.

I cittadini non vogliono le solite “promesse” ma conoscere i progetti che vogliono realizzare e che tipo di sviluppo intendono portare alla città.

In altri termini, il candidato sindaco deve dire qual è l’obiettivo che immagina di perseguire e di chi   intende avvalersi per realizzare le sue idee. Tutti conosciamo la vocazione naturale del territorio e le risorse storico e culturali che sono a disposizione di chi vuole farle diventare “traino” di sviluppo e di benessere. Per esempio, come intende fare sviluppare il porto, se ne privilegia l’aspetto industriale, commerciale, turistico oppure il trasporto merci?

Stesso ragionamento deve farlo per le infrastrutture urbane. Amministrare l’ordinario non è sufficiente, a quello possono provvedere i funzionari e l’intero apparato comunale che va maggiormente organizzato e reso funzionale.

In altri termini, il Sindaco che sarà eletto, come immagina il futuro. Nella città c’è rassegnazione, un elemento certamente non positivo, ragion per cui ciascuno di noi come cittadino deve dare il proprio contributo di idee. I partiti vivono in una crisi lacerante e all’orizzonte non si intravede una nuova classe dirigente capace di fare da collante tra i cittadini e le istituzioni.

Se una stagione si è spenta, adoperiamoci per farne nascere una nuova.

F.to Enrico Iemboli

già Sindaco e componente Comitato pro Fusione

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