
A Cariati occorre un effetto scossa e Filomena Greco, con l’ultimo comunicato stampa, è riuscita a darla. Concordo con il pensiero del Primo cittadino. Non si può imputare all’amministrazione comunale uscente colpe non attribuibili ad essa, ma che spettano ad altri soggetti istituzionali.
Mi spiego meglio. Il mio è un pensiero molto sottile. Avendo compreso che non ci sarà continuità politica alle prossime elezioni amministrative mi domando. A cosa servirà sparare sulla “croce rossa”? Per giunta prendersela con gli attuali amministratori sul “non fatto” in questi ben sette lunghi anni?
Insomma, chi si candiderà alla carica di Sindaco eviti di costruire una campagna elettorale “contro”. Un rituale inutile che porta via energie che devono essere invece concentrate su tutt’altro.
Per chi scrive sarebbe d’altronde una scelta di strategia politica sbagliata. A Cariati del passato c’è forse molto poco da salvare. Occorre azzerare e ripartire con una visione a medio lungo termpo del Paese che è mancata e che necessariamente si dovrà delineare e implementare.
Cosa dovrà diventare Cariati da qui a cinque/dieci anni per contenere lo spopolamento?! Su quali linee socio-economiche costruire tassello dopo tassello l’impalcatura di una comunità, che in modo sinergico intravedi un futuro stabile e duraturo per far restare in loco i suoi figli?
Serve, innanzitutto, visione. Fermo restando le criticità a breve tempo da risolvere, bisogna che Cariati abbia un concreto progetto attorno al quale aggregare il consenso sulla base della credibilità.
Chi ambisce a conquistare lo scranno più alto di Palazzo Venneri dovrebbe seguire, a mio modesto parere, una campagna elettorale diversa rispetto a quelle adottate nel passato recente.
Avanti con nomi autorevoli che sappiano di nuovo e che sappiano conquistare la fiducia dei cariantesi e non solo!
Nicola Campoli
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