Cariati: serve una scossa!

Non è, infatti, immaginabile continuare così. Forza Cariati!

Che la stagione estiva, ormai arrivata, sia in parte compromessa lo leggiamo e sentiamo da ogni parte. 

La brutta pandemia ha avuto i suoi terribili effetti sul nostro Paese e certo indietro non si torna. 

L’avvilimento prende in particolare i tanti operatori del settore turismo, in lungo e in largo il nostro Stivale. 

Proviamo a ragionare, tuttavia, sul nostro piccolissimo ambito territoriale, cioè Cariati. 

Il momento chiederebbe uno sforzo forte e comune non a chiacchiere, ma a fatti. E di fatti non mi sembra che se ne registrano tanti in giro. 

Mancano, entusiasmo e passione, e questi sentimenti, molto importanti, devono trovare degli specifici animatori che non possono che essere gli amministratori pubblici in carica. 

Bisogna che essi si dedichino, in queste settimane, a creare un clima fattivo e collaborativo, dando anche piccoli segnali, che aiutino nel percorso di accoglienza chi deciderà di trascorrere qualche giorno a Cariati.

Quello che serve e vedere gli amministratori all’opera che si prodigano nella risoluzione delle criticità. 

Occorre che diano coraggio agli operatori pronti a farsi in quattro perché l’immagine del Paese sia pari a quanto merita per le sue bellezze. 

Non mi riferisco alle mega problematiche per le quali ci sarà il tempo di discutere, ma di quel minimo sindacale che può diventare un motivo per favorire un clima e spirito di comunità.

Perché non lanciare una “campagna della normalità”, affinché si possono incanalare verso la risoluzione quelle piccole criticità, che fanno fatica a trovare gli interlocutori giusti.

Forza amministratori pubblici: provateci. Andate in giro in ascolto. Cariati così non può superare la prova difficile del post pandemia più acuto.

Sono convinto che a Cariati, per i suoi validi trascorsi, qualcuno verrà in termini di turisti, ma sappiamolo accogliere. 

Sono stanco di sentire gli amici turisti – ieri sera al mio arrivo è stato una lungo strascico di lamentele – che continuano a ripetermi come un disco: “sarà l’ultimo anno” o addirittura “così era trenta anni fa”.

Un quadro che ormai anch’io sono stanco di narrare senza registrare alcuna via d’uscita. 

Non è, infatti, immaginabile continuare così. Forza Cariati! Sentiamoci tutti parte di una stessa sfida. Io ci sono!

Nicola Campoli

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