PERCHE’ DRAGHI E’ “NEMICO” DEL SUD ?

– E’ una necessità. Rispondere a questa domanda, nonostante l’ipocrisia dimostrata dal presidente del Consiglio all’ assemblea dell’ Anci a Parma (è stato comunque accolto con una standing ovation dai sindaci), ora che abbiamo ricevuto la prima trance degli agognati soldi del Recovery Fund per poter vincere le partite contro crisi economica e virus, è semplicissimo: si deve sempre ubbidire alla mamma e al papà. Soprattutto quando si è piccoli. E l’ Italia piccolina lo è abbastanza, economicamente, però risulta addirittura insignificante dal punto di vista strategico. Draghi in quel di Parma ha appena chiarito, ai primi cittadini di tutta Italia, come “il successo è nelle vostre mani e nelle nostre”. Peccato non abbia anche aggiunto che quelle “mani” governative sono piene di soldi, tedeschi, ma proprio per questo non aiuteranno tutti i territori allo stesso modo. La ragione è banale: chi ci fa credito è interessato al nord e non a tutto lo stivale.

Viviamo in un paese che oggi, alle soglie del 2022, è praticamente fallito. Un satellite degli Stati Uniti d’ America con un’ unica possibilità per salvarsi: riuscire ad accaparrarsi quanti più soldi possibili tra quelli messi a nostra disposizione dall’ inutile commissione europea e ovviamente garantiti dinanzi ai mercati finanziari dalla Germania.

LA GERMANIA PRESTA, LA GERMANIA DECIDE – Si farà sicuramente ciò che dice la “mamma” teutonica, senza dubbio alcuno, visto e considerato ci sta generosamente “allattando” con i miliardi di euro necessari alla nostra sopravvivenza. Tuttavia c’è anche il papà di cui tenere conto, gli Stati Uniti, che con “mamma Germania” è praticamente separato in casa e quindi vuole che il “Belpaese” prenda quei soldi, sì, però senza far venire in mente strane e pericolose idee alla classe dirigente tedesca riguardo un’ eventuale egemonia continentale. E’ da sempre lo scenario più temuto negli USA e da tutti gli apparati di Oltreoceano. Altro che Cina, Russia, Iran, Turchia e altri amici/nemici più immaginari che reali. Ossessioni più che previsioni. Il vero incubo made in USA è una Germania, unita ed egemonica, a guida dell’ Europa e non soltanto economicamente, anche strategicamente. Un evento che porterebbe il mondo dritto alla 3° guerra mondiale. Non succederà, non deve succedere, mai, per il bene dell’ umanità. Non è un caso che la stessa collettività tedesca lo scorso 26 settembre, conscia di tutto ciò, abbia votato per una sorta di governo Merkel secondo estratto, la continuità, con l’insipido ma rassicurante ex ministro e vice della stessa cancelliera: Scholz. Sarà lui il prossimo capo del governo tedesco, post natalizio, detto del “semaforo”.

ELEZIONI DI SETTEMBRE – Le vere elezioni “italiane” sono state, infatti, proprio quelle settembrine in Germania. Paradossalmente il 26 settembre si sono svolte le consultazioni più importanti anche per l’ Italia. Nell’ eterno e triste cabaret politico italiano, tra diritti negati alle minoranze, esultanze incontinenti in parlamento, i soliti derby tra neo fascisti e Antifa, stavolta pure con l’uggiosa e snervante colonna sonora di No Vax deliranti come sfondo, non ci si rende conto di simili questioni eppure, fortunatamente per noi, i liberaldemocratici sono aumentati un po’, non troppo. Con il loro 11,5% potranno dunque fare la voce grossa, ma alla fin fine otterrano meno di quanto anelano dal nuovo governo “Merkel 2.0”.  Quello del vicecancelliere tramutato in cancelliere verde, giallo e rosso. Tuttavia, persino quel poco puo’ bastare per fare seri danni al nostro disastrato centro – sud. Presto o tardi i tedeschi e il loro governo, attraverso la componente liberale, faranno capire ciò che, fuor da propaganda mediatica e narrazioni fasulle, è noto a tutti: i capitali  del Recovery, così utili a salvare l’ Italia e gli altri paesi messi male nella UE, non sono della immaginaria Commissione europea, bensì di Berlino. Bruxelles non c’entra.

AAA, CAPITALI CERCASI –  Draghi è dunque a Palazzo Chigi proprio per questo: arraffare quanti più quattrini e più velocemente che puo’, visto e considerato che più cala il nostro PIL e minori fondi ci verranno elargiti. Di conseguenza non si devono sprecare, come ripete ormai quotidianamente lo stesso Premier, affinché i tedeschi e gli altri stati (detti frugali) non si stanchino. Con quest’ unico obiettivo il presidente Mattarella nel febbraio scorso lo ha messo dove sta adesso, cioè a capo di un governo politico guidato certamente da un tecnico, l’ennesimo economista, ma proprio in quanto tale privo di qualsiasi sensibilità politica, che è invece patrimonio di uno statista vero e non di un banchiere, per quanto stimato in tutto il mondo. Una scarsa sensibilità politica che stavolta si trasformerà in un niet per il sud.

E qui casca l’asino: la Germania ci dà quei soldi, garantisce per noi grazie ai suoi bond, accettando addirittura la penosa bugia che sia denaro europeo, una menzogna colossale propagandata per raccontare una solidarietà europea inesistente, ma ovviamente non lo fa né per bontà né per compassione, solo perché molto interessata a una zona del nostro paese: il nord. Se i confini dell’ Italia fossero in Toscana saremmo già in Africa: fuori dalla UE e soprattutto in default. Invece la parte più produttiva d’ Italia serve all’ economia tedesca. E’ funzionale alla sua filiera produttiva e dunque utile all’ economia, sia dal punto di vista manifatturiero che da quello dei consumi di prodotti made in Germany. Insomma, fortunatamente siamo ancora utili alla prima potenza continentale, ma Draghi, come abbiamo già scritto in un altro articolo, oggi è presidente del Consiglio proprio per garantire di essere quella persona seria e affidabile che manterrà gli impegni presi. La Germania si fida di lui, come gli Usa su altri fronti, altrimenti non presterebbe i capitali e quindi tali fondi non saranno sperperati né messi in zone del paese che non interessano ai tedeschi. Non è un caso, infatti, se il governo Conte era a trazione meridionale, mentre quello Draghi ha un’ impronta decisamente settentrionale, con almeno il 70% dei suoi componenti del nord. Come a dire: stavolta i soldi andranno a chi dicono i tedeschi e non a tutto il paese. E’ un imperativo, quello che arriva da Berlino, che Draghi da economista e l’ Italia da paese disperato quale è non potranno ignorare. Con buona pace per il centro-sud, che il governo abbandonerà a se stesso.

MARCO TOCCAFONDI BARNI  

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