La scelta della futura guida politica di Cariati, non deve circostanziarsi ai pochi mesi precedenti la scadenza naturale!

Sbaglia chi crede che la scelta della futura guida politica di Cariati, possa circostanziarsi ai pochi mesi precedenti la scadenza naturale della consiliatura in carica. E, quindi, all’arco temporale: febbraio/maggio 2016. A conti fatti, si abuserebbe della pazienza dei cariatesi che meritano tutt’altra considerazione e trattamento. A chi spetta, quindi, la prima mossa? Dal ragionamento non escludo quello che é restato dei vecchi partiti radicati sul territorio che devono, però, superare le logore logiche partitiche e pensare nel frattempo ad alimentare temi, idee e selezionare uomini e donne, capaci di rilanciare il paese sui fatti e non sulle chiacchiere. Occorre riflettere sulle priorità progettuali e sul fabbisogno della comunità, attorno ai quali favorire un confronto serio, rispettoso e propositivo, che formi la base su cui scegliere successivamente gli uomini in base alle loro personalità. Decoro urbano, bisogni primari della società, risanamento delle finanze comunali, utilizzo delle opere pubbliche realizzate e pianificazione di nuove opere, rilancio delle attività terziarie e imprenditoriali che insistono in loco e una seria politica di rilancio turistico del paese oltre al consueto periodo, devono stare alla base di un programma politico che risollevi le sorti, economiche, politiche e sociali, di un centro che esce da un lungo periodo di annebbiamento. Nel contempo, ben venga l’azione di un movimento civico, laddove si formasse, allo scopo di completare il disegno di partecipazione più ampio possibile, che punti a una Cariati nuova e dinamica, pronta a valorizzare forze, potenzialità locali ed affrontare non per ultimo la piaga dell’abbandono del paese delle nuove generazioni. In sostanza, non si perda il patrimonio tempo che si ha a disposizione, durante il quale non é possibile restare fermi, rispetto a un’amministrazione comunale già da tempo immobile e destinata all’amara attualità. E’ lecito sperare nella maturità del suddetto processo, costruendo, altresì, una valida alternativa a una Cariati oggi ferma al palo? Ebbene il percorso non deve essere casuale, infatti, affidare le sorti della località ionica, con un passaggio immaginario di testimone al 2020, deve rappresentare un lavoro articolato da fondare sul dialogo, la voce e l’ascolto dei cariatesi. Ci vorrebbe chi consapevolmente mettesse orecchio a terra per sentire quel malcontento generale, che é dominante tra i tanti che vivono la società. Nicola Campoli

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