La legge di riordino metterà sotto ricatto i comuni. Il Consiglio decaduto non faccia porcate d’agosto.

Senza timore di smentita buona parte dei consiglieri regionali non hanno neanche capito di cosa si tratta, ma la Regione Calabria, retta da una schiatta di onorevoli incollati alle poltrone e da un assessore che passerà alla storia per la propria incapacità, intende approvare la legge di riordino del settore dei rifiuti. Una legge scritta su misura non per delle sane aziende che fanno del proprio lavoro un volano di sviluppo per il territorio, ma per quelle sette o otto società parassite che hanno costruito un impero economico alle spalle dei cittadini calabresi e devastando i territori, un sistema di potere conclamato. Questa legge, infatti, toglie ai comuni la possibilità di gestire direttamente la raccolta dei rifiuti ed imporrà un’azienda per ogni comprensorio, riproponendo illegittimamente e senza alcuna consultazione gli ambiti di raccolta delle vecchie disastrose società partecipate: Sibaritide SPA, Vallecrati SPA, Appennino Paolano SPA eccettera. Questo significa, di fatto, dividere la Calabria per azienda privata e rendere ancora più inermi e ricattabili i comuni di ogni territorio, i quali fino ad ora riuscivano a gestire almeno la raccolta scontrandosi successivamente con un sistema di smaltimento centralizzato in Regione letteralmente osceno e che, come dimostrato dai documenti della commissione parlamentare d’inchiesta, è significativamente infiltrato dalla ‘ndrangheta. Ora si vuol centralizzare e verticalizzare anche la raccolta, rendendo praticamente impossibile, ad ogni singolo amministratore, dare una svolta alla gestione dei rifiuti sul proprio territorio. Dopo il muro di gomma delle discariche questa legge creerà un muro di gomma ancora prima, quello della raccolta. L’intenzione di questo consiglio regionale è quella di approvare l’ennesima porcata sotto l’ombrellone ed appena prima della definitiva, e sinceramente agognata, fine di questa impresentabile legislatura, un intento ingiustificabile e inaccettabile. Mi appello, a nome dei tanti cittadini stufi della telenovella criminale dei rifiuti calabresi, a quei consiglieri regionali di coscienza che, anche nella tempesta istituzionale di questi mesi, si sono distinti: non permettete che questa legislatura faccia ulteriori danni alla nostra terra. Infine mi appello a tutti i Sindaci, di ogni colore e latitudine: esprimete anche voi a viva voce la vostra contrarietà o vi troverete a dover trattare, per la raccolta dei rifiuti del vostro comune, ad un tavolo lunghissimo e burocratizzato di fatto ingessato dai diktat di speculatori privati. Flavio Stasi

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