Domenica sera al porto di Reggio Calabria ben 226 persone di nazionalità, presumibilmente siriana, sono giunte a bordo di due pattugliatori della Guardia di Finanza e su una motovedetta della Guardia Costiera, dopo che erano state intercettate in tarda mattinata, quando si trovavano su un barcone a più di 150 miglia al largo di Capo Spartivento, davanti alla costa ionica reggina. Il mezzo sul quale viaggiavano i migranti ha iniziato ad imbarcare acqua e da qui linvio dei soccorsi in mare. Cerano interi nuclei familiari, tanti anche i bambini e qualcuno con la febbre. Quello di ieri sera nella acque dello Stretto è stato soprattutto lesodo dei bambini, di nazionalità siriana. Quei 79 minorenni che da ieri sera hanno trovato rifugio nel palazzetto dello sport di Pellaro, accolti da una catena umana di solidarietà e da soccorritori premurosi. Una lunga operazione legata alla esigenza di soddisfare dapprima quei bisogni di carattere medicosanitario, di verificare lo stato di salute ed individuare quelli ormai stremati.
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