In merito alla recente problematica della contaminazione microbiologica delle acque della rete idrico-potabile del comune di Cariati, lo Studio tecnico chimico-biologico Liguori e Caminiti, accreditato da ACCREDIA in conformità alla norma UNI CEI EN ISO/IEC 17025:2005, precisa quanto segue: 1- A seguito delle risultanze analitiche trasmesse in data 23/01/2014 al Comune di Cariati dall ASP di Cosenza che evidenziavano un inquinamento batteriologico in alcuni punti della rete idrica cariatese (fontana loc. Varco, fontana via G. Di Napoli, fontana Piazza del lavoro, fontana via Carducci, fontana Piazza dei 500, fontana Fuori Porta Pia), il laboratorio, su richiesta del Sindaco del Comune di Cariati, è stato interpellato nella stessa data al fine di eseguire le analisi di controllo, successive agli interventi di bonifica e di disinfezione, tempestivamente messe in atto dallUfficio Tecnico comunale quale Ente gestore dellacquedotto. In prima istanza, i tecnici del laboratorio hanno verificato nei sopra indicati punti oggetti di contaminazione, la presenza, in dosi conformi, dellagente disinfettante (ipoclorito di sodio). Il giorno successivo sono stati effettuati nei medesimi punti i campionamenti dellacqua e le relative analisi chimiche e batteriologiche, al fine di verificarne la conformità al decreto legislativo 31/2001 in materia di qualità delle acque destinate al consumo umano. Tutti i campioni esaminati sono risultati conformi e batteriologicamente puri. 2- Con riferimento ai dubbi palesati da alcuni cittadini sullapparente contraddizione degli esiti delle analisi, effettuati da laboratori diversi, è bene precisare che lanalisi di un campione di acqua è rappresentativo di una situazione istantanea, per cui un campione contaminato, soprattutto se sottoposto a un processo di disinfezione, in breve tempo, può, a seguito di successive analisi, dare esiti analitici differenti. 3- A nostro giudizio, considerato la criticità delle nostre fonti di approvvigionamento idrico e lo stato di usura in cui purtroppo continua a trovarsi la nostra rete idrica, non è più procrastinabile limplementazione di un adeguato PIANO DI AUTOCONTROLLO come espressamente previsto dal decreto legislativo 31/2001. Tale piano di autocontrollo deve prevedere una razionale pianificazione del processo di disinfezione ed un adeguato programma di monitoraggio analitico dellintera rete acquedottistica. Solo cosi è possibile assicurare, nellesclusivo interesse dei cittadini, un servizio idrico più sicuro dal punto di vista igienico e della salute pubblica.
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