Ciao Fortunato

Avverto tutta la commozione di questo triste momento

La notizia purtroppo era nell’aria da un po’ di tempo. Chi scrive l’aspettava e non ha potuto che chiedere più volte, in queste ultime settimane, notizie in giro, mai confortanti. Nessuno voleva parlarne, tuttavia, tutti nutrivano purtroppo solo poche speranze e sempre brutte sensazioni. 

Il suo animo raffinato, colto e gentile traspariva subito a prima vista. I suoi occhi brillavano di una umanità quasi unica. Era ricco di tanta generosità che mostrava senza alcuna difesa con chiunque si intrattenesse.

Per lui non esisteva la cattiveria, sapeva accomodare, ogni situazione, anche le più ingarbugliate. Aveva sempre una parola cortese verso tutti e principalmente per la sua terra, che non ha mai smesso di amare, anche in momenti di evidente difficoltà. 

Davanti a tutto c’era, infatti, Cariati e nessuno, ahimè, doveva mai giudicarla. La molteplicità dei suoi interessi, come la sua forte passione poi per la musica lo rendeva duttile, sensibile e diverso. Aveva una capacità particolare come quella di saper prendere il meglio dalle melodie, che cantava e suonava con maestria. 

E’ come se grazie alla musica conservasse un piccolo tesoretto che, accumulato egregiamente nel tempo, gli serviva ad affrontare con la giusta dose di calma quelle situazioni delicate, quando proprio non riusciva a buttarle giù. 

Fortunato è stata la prima persona in assoluto con la quale ho scambiato delle intime considerazioni sullo stato della politica cariatese. Dalle sue parole ho saputo cogliere, immediatamente, i giusti consigli e la necessaria moderazione nell’affrontare quell’argomento. Il tempo per fortuna ci ha portato a condividere lo stesso pensiero: Cariati veniva innanzi a tutto e ad ogni logica che non avesse quei caratteri comuni e di interesse generale. 

Non dimentico per niente che su un territorio tutto da sviluppare ti sei rilevato imprenditorialmente, dapprima un pioniere e, quindi, un vero e proprio simbolo, che con modi semplici e ironia hai saputo parlare ai tanti turisti. Insomma, non ti sei mai fermato nelle tue sfide professionali.

Ciao Fortunato resterai nel mio cuore e in quello dei mie familiari. Avverto tutta la commozione di questo triste momento, perché hai rappresentato quell’anima buona cariatese. Ti ricorderò anche per la passione civile che ti ha, immancabilmente, animato e per l’inconfondibile tratto umano, affabile e signorile. Spero presto che il tuo amato Paese possa restituirti la significativa memoria, che merita una persona come te di grande valore professionale, umano e artistico. Esprimo ai suoi familiari le più sentite condoglianze da parte mia, della mia famiglia e della redazione tutta di cariatiNet.it.

Nicola Campoli

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