CARIATI. Gli esercenti dello spettacolo viaggiante, lamentano il loro disagio.

Al Presidente della Repubblica Italiana
Sergio Mattarella
Al Presidente del Consiglio dei ministri
On. Giuseppe Conte
Al Ministro dell’economia e delle finanze
On. Roberto Gualtieri
Al Presidente della regione Calabria
Jole Santelli
A sua santità Papa Francesco

Ill.mo Presidente
esiste una drammatica emergenza caratterizzata dalla diffusione del coronavirus, noi esercenti dello spettacolo viaggiante, coloro i quali portano sorrisi e spensieratezza nei paesi con un semplice giro in giostra, risultiamo una categoria del tutto dimenticata dalle istituzioni. Si sente parlare di fase 1 fase 2 e via dicendo ma nessuno ci dice come dobbiamo muoverci, in quale fase rientriamo e “quando” e “se” potranno ripartire le nostre attività.

Nel bel mezzo dell’inizio stagione, con i primi festeggiamenti di sagre, feste patronali del carnevale ecc, nel mese di febbraio 2020 l’Italia intera è stata colpita da questa epidemia costringendoci a chiudere le nostre attività. Questo virus invisibile e silenzioso (come il governo nei nostri confronti) ha messo in ginocchio le oltre 5mila imprese con tutto il nucleo familiare appresso operanti nel settore dello spettacolo viaggiante di tutta Italia.

Intere famiglie che vivono in carovane roulotte senza percepire alcun reddito, costrette alla fame, ma costretti anche nella continuazione dei pagamenti quali assicurazioni dei mezzi, revisione degli stessi, pagamento di occupazioni suoli pubblici ecc. Siamo riusciti a sospendere le varie polizze dei camion che trasportano le nostre attrazioni con lo slittamento delle scadenze ma non ci è data la possibilità di sospendere le assicurazioni per la responsabilità civile per rischi ed infortuni a garanzia degli utenti, trattandosi di polizze eccezionali, ma se è vero che i contratti non prevedano la sospensione è vero anche che in questo momento le compagnie stanno richiedendo dei premi per rischi inesistenti vista l’inoperatività delle attrazioni caricate sugli automezzi.

Chiediamo dunque di intervenire tutta questa burocrazia, tutte queste tasse semplicemente posticipate ad un periodo in cui siamo sicuri e certi di non aver accumulato nulla per poterle pagare ucciderà l’intero settore. Siamo da mesi ormai a fatturato zero, l’unico aiuto concreto l’erogazione dei 600euro in quanto titolari di partita iva apprezzabile ma comunque non sufficiente a garantire un giusto sostentamento all’intero nucleo familiare perché si sa il nostro lavoro comprende intere famiglie portato avanti da generazione in generazione.

Siamo ormai allo stremo e non ci è data indicazione alcuna sul da farsi o futuro prossimo. La stagione ormai compromessa ma non del tutto persa potrà ripartire per noi? Quando partirà? Che misure dovremmo adottare? Qui in Calabria con i nostri 800km di costa viviamo di turismo il quale inizia a bussare alle porte come dovremmo affacciarci all’estate che verrà? saremo nelle condizioni di lavorare? È stata fatta alcuna previsione regionale o nazionale ? e se nell’ipotesi più triste non ci verrà concesso lavorare come porteremo avanti le nostre famiglie? con quali soldi mangeremo? Verremo ancora una volta dimenticati e lasciati ai nostri tristi destini VI PREGO DI CONSIDERARCI DI AVERE RISPOSTE DI NON DIMENTICARVI DI NOI.

Ester Privitera

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