AI DOMICILIARI IL SINDACO DI TREBISACCE, FRANCESCO MUNDO.

– lronia della politica, perche’ adesso il sindaco di Trebisacce, Francesco Mundo, in Calabria ci resterá davvero, almeno per un po’.

Da ieri si trova, infatti, agli arresti domiciliari a causa di un’ indagine che lo vede coinvolto, insieme ad altre 17 persone, in alcune presunte irregolarita’ soprattutto nella raccolta di firme a favore di una lista denominata ”Io resto in Calabria”, con la quale si era candidato alle elezioni regionali del 2020. La lista, come noto, ha questo nome per una coraggiosa risposta di Pippo Calippo alla domanda di un giornalista, subito dopo un attentato criminale contro un suo stabilimento, sull’ eventuale possibilita’ di abbandonare la Calabria. Calippo rispose “No, io non vado via. Io resto in Calabria“.

Da questo aneddoto il nome della lista che, tuttavia, al di la’ della presunzione di innocenza, pare aver smarrito la volonta’ e il coraggio originari dimostrati allora da Calippo con la sua dichiarazione

Si’, perche’ adesso in Calabria ci resterá di sicuro Mundo, ma forse non come avrebbe voluto, visto che al pari di altri indagati – tutti raggiunti da un avviso di garanzia – e’ accusato di vari reati, che vanno dal peculato, alla concussione, fino alla truffa ai danni dell’Ente locale, nonche’ alla falsità ideologica.

L’inchiesta e’ il frutto di un’ampia indagine dei finanzieri di Sibari, coordinata dalla procura di Castrovillari nella persona del PM Luca Primicerio. Dai controlli che sono stati effettuati sarebbero emerse alcune irregolarità nella raccolta delle sottoscrizioni necessarie a raggiungere il quorum per la presentazione della lista  a sostegno di Pippo Callipo Presidente, in occasione delle regionali nel gennaio del 2020. Secondo gli inquirenti Mundo avrebbe raccolto oltre 200 firme di elettori talvolta inconsapevoli e inoltre senza la presenza di un pubblico ufficiale autenticante.

Inoltre a Mundo gli inquirenti contestano altri presunti reati, emersi nel corso delle indagini, in particolar modo una vicenda di concussione e favoreggiamento: avrebbe privilegiato un privato che occupava abusivamente una porzione demaniale del Torrente Pagliara di Trebisacce.

MARCO TOCCAFONDI BARNI

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