di Franco LIGUORI, storico
Quarantacinque anni or sono, esattamente il lunedì 3 aprile 1978, si apriva a Cariati l’Ospedale Civile. Così titolava qualche giorno prima la “Gazzetta del Sud” : “A Cariati un’opera altamente sociale. S’inaugura lunedì l’Ospedale Civile. Consta di 153 posti letto per i reparti di medicina, chirurgia, ostetricia e pediatria Ambulatori e servizi per tutti gli altri settori. Un organico di 283 unità.”
E così avvenne. La cerimonia dell’apertura del nosocomio cariatese, in quel piovoso lunedì del 3 aprile ’78, che lo scrivente ricorda per avervi assistito, veniva a coronare una lunga e complessa vicenda politico-amministrativa che era iniziata nel 1966, con l’affidamento dell’incarico di progettazione all’arch. Saverio Liguori e l’approvazione del progetto dell’opera nel maggio del 1967.
Undici anni, tra periodi operativi e momenti di fermo, erano durati i lavori per la realizzazione della moderna struttura ospedaliera, che subito apparve come “una grande e palpitante realtà, al servizio della collettività di Cariati e del suo territorio”, come ebbe a sottolineare giustamente nel suo discorso l’avv. Vittorio Cosentino, primo presidente del presidio ospedaliero di Cariati. “Abbiamo vinto una grande battaglia di civiltà e di democrazia, non soltanto perché abbiamo creato dal nulla un efficiente e prestigioso presidio sanitario, posto a difesa della salute delle popolazioni di Cariati e della zona, ma anche perché l’ospedale di Cariati rappresenta un momento di sfogo della disoccupazione locale e perché è destinato a favorire iniziative economiche collaterali ed un enorme sviluppo sociale e culturale” ebbe ancora a rilevare profeticamente il giovane amministratore e dinamico presidente avv. Vittorio Cosentino, al quale, dopo la sua prematura scomparsa, l’ospedale di Cariati sarà intitolato. Ed ancora: “L’apertura dell’Ospedale è per noi solamente una tappa, seppure importantissima, di un lungo e impegnativo cammino che ancora dobbiamo percorrere per inserire adeguatamente il nostro ospedale nella realtà sociale della nostra gente…Per fare ciò abbiamo bisogno della collaborazione di tutti i cittadini, di tutte le forze politiche e sociali, dell’intera opinione pubblica, cercando di istituzionalizzare, anche in questa fase, ciò che ci unisce e non ciò che può anche dividerci” Alla cerimonia di inaugurazione presero parte, tra gli altri, l’assessore regionale Giuseppe Mascaro (DC), che tagliò il nastro; l’arcivescovo Giuseppe Agostino; il sindaco Antonio Latanza che, nel suo intervento, evidenziò il significato in termini economici e socio-culturali che l’apertura del nosocomio comportava per la cittadinanza cariatese e per la popolazione dei comuni viciniori. Si evince chiaramente da questi “discorsi” e da altri di altri “protagonisti” di quella storia, di cui riporteremo qualche stralcio, che ci fu all’atto dell’apertura del presidio ospedaliero cariatese, una convinta consapevolezza da parte di tutti quelli che avevano lavorato per la sua realizzazione, che si stava vivendo, per Cariati e per il suo hinterland, un momento altamente storico, che si stava concretizzando un bellissimo “sogno”: quello di poter offrire ad una popolazione e ad un territorio rimasto escluso da sempre dai servizi sanitari, una struttura ospedaliera importante, capace di soddisfare il diffuso bisogno di assistenza medica e di cura della salute dei cittadini.
Interventi nel giorno dell’inaugurazione
Il prof. Stelio Cannistrà, direttore sanitario dell’Ospedale Regionale di Catanzaro, intervenendo alla cerimonia di inaugurazione, così ebbe a dire : “L’Ospedale di Cariati, grazie alla tenace volontà dei suoi amministratori, è oggi una realtà che s’inserisce attivamente nel territorio, in difesa della salute dei cittadini. Io vorrei che l’ospedale fosse visto dai cittadini-utenti come momento di inserimento nella logica democratica e partecipativa (…..). Non citerò cifre o statistiche; l’Ospedale di Cariati è una realtà viva e operante che abbiamo sotto gli occhi . In pochi anni l’Ospedale è stato completato ed è pronto per i bisogni della comunità (…). Io che ho avuto la ventura di collaborare al compimento dell’opera avevo il dovere di rendere testimonianza pubblica della meravigliosa esperienza che ho vissuto a Cariati. L’Ospedale è oggi una magnifica realizzazione della quale Cariati può essere fiera, perché i suoi amministratori ne sono stati gli artefici maggiori”. Ed ecco cosa disse il dr. Riccardo Nigro, primo direttore amministrativo dell’ospedale : “L’apertura dell’ospedale in un posto dove non sono presenti altri presidi sanitari, assume una rilevanza e un significato che non si può assolutamente sottovalutare (…). Una nascita produce sempre delle sensazioni, delle riflessioni, delle ansie, e la nascita di un ospedale, destinato a raccogliere le sensazioni, le riflessioni e le ansie di un’umanità sofferente, produce ancora di più: la commozione, questo strano stato, fatto di sentimento e di disagio di fronte ad un evento destinato a durare nel tempo, al di là della nostra stessa vita (…). Vogliamo caratterizzare l’Ospedale di Cariati come un ospedale funzionale e funzionante, efficiente ed efficace, dove l’impegno quotidiano sia rivolto ad un uomo sofferente”. Ed ecco, infine, le dichiarazioni del prof. Franco Lauria, direttore amministrativo dell’Ospedale di Rossano : “Avete vinto! Avete dato al vostro centro ed a quelli che vi circondano un’opera di valore sociale, politico, sanitario che non è facile apprezzare e quantificare nella sua interezza (…). La mia opera modestissima nel contenuto, ma fortemente estenuante nel contesto dei miei impegni, ormai, è largamente ricompensata. Ricompensata per aver lavorato al vostro fianco, altamente ricompensata per aver contribuito ad un fatto storico del vostro paese”.
La presenza dell’Ospedale, con tutti i reparti ben funzionanti, nei primi trent’anni di attività, ha portato vantaggi concreti allo sviluppo economico del nostro paese, fin da subito, ed ha prodotto anche una crescita demografica del Comune, che, unica volta nella sua storia, raggiunse, nel censimento del 1981, una popolazione superiore ai diecimila abitanti (10.089).Avvenne, infatti, che, tra la fine anni ’70 e gli inizi anni ’80, numeroso personale medico e paramedico proveniente da altri paesi e provincie, venne a sistemarsi, avendovi trovato lavoro presso il nuovo ospedale, a Cariati, fissandovi la residenza. I riflessi positivi dell’arrivo di queste nuove famiglie e dell’afflusso verso Cariati di tanti “pazienti” provenienti da tutto il territorio non solo del versante sibarita, ma anche crotonese, si videro nell’apertura di nuovi esercizi commerciali nei pressi dell’area ospedaliera, come negozi di fiori, pasticcerie, parafarmacie, ristoranti, negozi di generi alimentari. Ed anche nell’incremento delle presenze turistiche d’estate, determinato dalla garanzia che il paese offriva ai villeggianti, di un presidio ospedaliero, nel caso ne avessero avuto bisogno. Tutta questa situazione vantaggiosa per l’economia del paese durerà fino al 2010, anno in cui verrà deciso, scelleratamente, dalla “mala-politica”, la lenta spoliazione dei vari reparti della struttura sanitaria e il suo declassamento a semplice Punto di primo intervento.-
Nota bibliografica
Franco Liguori, “Cariati nel Novecento, tra cronaca e storia”, Tip. Tecnografica, Corigliano-Rossano, 2022
F. Liguori- R. Liguori, Cariati-Immagini della memoria, MIT, Cosenza 1988
Autori vari- L’Ospedale di Cariati ieri, oggi, domani, Frama Sud, Chiaravalle C. 1978
Foto
Le foto a corredo dell’articolo provengono dall’archivio storico-fotografico dell’autore. Nella foto vicino al titolo, scattata al momento del taglio del nastro, si riconoscono, in prima fila, da sinistra: V. Cosentino, l’arcivescovo Agostino, il senatore Mascaro, il dott. Tocci, L.Mariano. Il ritaglio di giornale con l’annuncio dell’apertura dell’ospedale è della “Gazzetta del Sud” (2 aprile 1978).
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