Viva preoccupazione ed un forte stato di tensione pervadono i 23 lavoratori socialmente utili,penalizzati da un atto deliberativo

Viva preoccupazione ed un forte stato di tensione pervadono i 23 lavoratori socialmente utili e di pubblica utilità del Comune di Cariati a causa della delibera n.86 del sei agosto 2013, con la quale l’Esecutivo Filippo Sero “ ha ridotto l’orario lavorativo da 6 a 4 ore giornaliere con conseguente riduzione dello stipendio mensile a 500 euro”. Tale determinazione, ad avviso del capogruppo dell’UDC Francesco Cosentino, esponente di minoranza, è letteralmente in contrasto con le direttive della Regione Calabria che in una nota del 2/8/2013 dell’Assessore al Lavoro Formazione Professionale e Politiche Sociali, Nazzareno Salerno, asseriva “l’impegno della Regione Calabria ad adempiere all’immediata esecuzione dei procedimenti amministrativi previsti per assicurare il proseguimento delle attività delle LSU/LPU fino al 31/12/2013 invitando gli Enti utilizzatori a non adottare provvedimenti ostativi alla continuazione delle attività. E’ importante però,concluse nella sua nota l’assessore Salerno, che gli Enti utilizzatori offrano tutta la loro collaborazione affinchè attraverso la giusta sinergia si possa fare fronte con determinazione e prontezza alle attuali problematiche”. Ebbene dopo soli quattro giorni la giunta Filippo Sero, disattendendo clamorosamente la nota regionale, puntualizza Francesco Cosentino, emette una determinazione con la quale riduce di ben due ore l’orario lavorativo, penalizzando così i lavoratori LSU/LPU. La problematica della stabilizzazione dei lavoratori precari nel nostro Ente Comunale, conclude il capogruppo dell’UDC Francesco Cosentino, merita e necessita un’immediata e non più procrastinabile chiarificazione e risoluzione”. Altra dura frustata per il lavoratori socialmente utili è stata la singolare determinazione adottata da qualche dirigente di area di eseguire alla lettera la deliberazione della giunta, ordinando ai propri lavoratori LSU/LPU di cessare il proprio servizio al compimento delle quattro ore, mentre altri dirigenti hanno lasciato la facoltà ai propri collaboratori di proseguire il loro lavoro sino al compimento delle sei ore. Netta la presa di posizione dei sindacati che stanno contestando decisamente la mancata continuità di lavoro. In atto iniziative sindacali per porre fine a tale discriminazione, che penalizzano ulteriormente i lavoratori socialmente utili e di pubblica utilità. Anche la minoranza è sul piede di guerra ed alla ricerca di soluzioni che, tale situazione sta assumendo sfaccettature di carattere etico, morali, oltre che di giustizia ed imparzialità sociale e lavorativa, rivestendo inoltre importanza vitale per le sorti dei 23 lavoratori LSU/LPU, per le loro famiglie e per la regolare sopravvivenza delll’Ente Comunale.

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