Terravecchia, è bene che guardi al futuro per non sparire

Scrivere del Comune di Terravecchia, si sarà pure capito, mi riempie di allegria il cuore

Scrivere del Comune di Terravecchia, si sarà pure capito, mi riempie di allegria il cuore. È una gioia che mi fa piacere condividere con i lettori di cariatiNet.it. La premessa è d’obbligo e ringrazio il Sindaco Mauro Santoro per le belle parole che mi ha riservato nella nota con la quale ha lanciato le celebrazioni del centenario, che il Comune di Terravecchia festeggerà nel corso del 2021.

Certo qualcuno mi ha sottolineato, leggendo le mie ripetute riflessioni, che una cosa  è limitarsi a testimoniare cose e situazioni della piccola comunità terravecchiese, altro invece è viverci, subendo tutte le criticità dettate dalla circostanza. Promesso. Prima poi trascorrerò un lungo soggiorno a Terravecchia per il piacere di entrare più a fondo nei pro e contro della minuscola comunità. Così potrò prendere più consapevolezza del quotidiano.

Ritorno brevemente sui festeggiamenti. Credo che sia importante sollecitare per le celebrazioni anche la Camera di Commercio di Cosenza. A Terravecchia seppure in numero irrisorio hanno sede delle piccole realtà commerciali e agricole, che meritano una concreta attenzione nell’anno del compleanno. Patrocinio e sostegno economico devono essere richiesti al sistema camerale locale che, senza dubbio, non si tirerà indietro per l’occasione.

Gli stessi Comuni vicinori, come scrive il Sindaco, devono sentire e manifestare il proprio riconoscimento per il raggiungimento dell’ambito traguardo dei 100 anni. La stessa amministrazione di Cariati, comune di maggiore riferimento, dovrà far sentire la propria vicinanza, visto che non sono pochi i natali terravecchiesi.

Registro la positiva sensibilizzazione dell’importante ricorrenza al Capo dello Stato, che non perde occasione per far sentire la sua viva vicinanza ai piccoli comuni italiani. Una presenza significativa che va valorizzata e alimentata anche attraverso Sua Eccellenza il Prefetto di Cosenza.

Anche chiedere a Poste Italiane SpA un annullo postale speciale, per la loro dichiarata sensibilità nei confronti dei piccoli Municipi d’Italia, potrebbe ulteriormente arricchire la prima ipotesi del programma delle iniziative per il centenario.

In ultimo, sempre nell’ottica del confronto, sarebbe davvero carino provare a mettere un sigillo sul centenario. Poterlo ricordare, al di là dei festeggiamenti e forse anche di un piccolo segno indennitario che resti in loco, con un qualcosa di tangibile e utile alla comunità. Un elemento di interesse generale che risponda a un fabbisogno della cittadinanza, per il quale si possa finalizzare una raccolta specifica di fondi. Perché non provarlo a chiedere ai terravecchiesi vicini e lontani?

Terravecchia segni l’ambito traguardo dei 100 anni come una tappa identitaria per non sparire. Una piccola battaglia che, da un lato, combatte con i servizi primari insufficienti e carenti, con un’età media sempre più alta e con l’assenza di prospettive di lavoro, dall’altro, invece, può contare su un fortissimo radicamento e sul richiamo verso una dimensione e una qualità di vita diverse da quelle dei centri più grandi. Un nuovo bisogno sempre più sentito che, alimentato da alcune iniziative, potrebbe tradursi, almeno si spera, in un’inversione di tendenza, provando a fermare il triste e preoccupante fenomeno dell’emorragia dei suoi abitanti

Nicola Campoli

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