successo dei giovani attori dell’Ipsia

CARIATI – Grande successo di pubblico presso il Teatro Comunale per la rappresentazione del “Processo a Gesù” (capolavoro assoluto del drammaturgo Diego Fabbri) allestito e curato dal laboratorio teatrale dell’Istituto Professionale di Stato “G. Mazzone”, diretto da quel vulcano di idee che è Luigi Rizzo. I ragazzi dell’Ipsia sono impegnati da un decennio in un intenso e proficuo laboratorio teatrale, con risultati di prestigio in note rassegne di teatro scolastico nazionale, come il primo premio vinto a Vico Equense (Napoli) l’anno scorso con un adattamento dal “Don Chisciotte” di Cervantes. Magnifico l’adattamento di Rocco Taliano Grasso, uno dei docenti responsabili del progetto con Luigi Fazio, Antonio Trento e le collaborazioni di Isabella Cosentino, Lina Romanazzi, Antonella e Pasquale Ascione (coreografie e musiche). “La visione cattolica del drammaturgo – spiega Taliano Grasso – – non ha nulla di consolatorio e pietistico, ma nasce e si nutre della drammaticità di Dostoevskij, di Pascal, di Manzoni, e dei grandi scrittori francesi come Bernanos, Mauriac, Péguy, Claudel; Fabbri arriva a realizzare, in quest’opera come in molte altre, il documento di un’epoca confusa ed inquieta, dove l’uomo tanto più sente il bisogno di Dio quanto più se ne allontana, cercandolo, per paradosso, per tutte le strade possibili, dagli amori disordinati alle esperienze angoscianti, fino alle improvvise folgorazioni del soprannaturale”. Superlativi i giovani studenti – attori: Maria Rosa Ammendola, Mariangela Arcudi, Carmela Ascione, Bushjokaj Besim, Cataldo Cariglino, Caterina cariglino, Anna Cicciù, Gesualdo Grillo, Sonia Iozzi, Amedeo Lappanese, Giusi Le Fosse, Erica Malara, Preziosa Morelli, Maddalena Morosanu, Gabriele Russo, Umberto Sero. Il dramma è diviso in due tempi con un intermezzo; la scena è semplice e si presenta a sipario alzato. Prendendo spunto dal teatro pirandelliano più tipico, i personaggi, non casualmente con nomi biblici (Elia, Rebecca, Sara e Davide), si presentano agli spettatori, tra i quali è già nascosto qualche attore che in un secondo tempo interverrà direttamente nell’azione scenica, annunciando la messa in scena del processo, una sorta di sacra rappresentazione che cerca di scoprire se Gesù fosse innocente o colpevole, se fu condannato ingiustamente o meno. Tra gli applausi scroscianti del numerassimo pubblico, è palpabile l’emozione e la soddisfazione del dirigente scolastico Rizzo: “Sono davvero orgoglioso dei miei ragazzi e del consolidato laboratorio teatrale che aiuta gli studenti a star bene nell’anima e nello spirito, contribuendo ad un arricchimento formativo nobile e pregevole”.

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