Strade dissestate: quando la toppa è peggio del buco, o delle buche.

Succede che il Comune decida, animato da chissà quale slancio interiore, di coprire qualche voragine qua e là, giusto per gettare fumo negli occhi dei cittadini esasperati, ma ottiene l’effetto contrario: non manifestazioni di giubilo, ma severe ammonizioni. E difatti, stando a quel che ci raccontano numerose segnalazioni arrivate in redazione, la pietosa opera di “nascondere” qualche vistosa buca dell’asfalto ha scatenato l’ira della gente. In altri termini, non serve “tappare” qualche falla con operazioni non proprio da manuale se alla prima, lieve intemperie si peggiora una situazione già critica. Significa prendere per i fondelli. O i lavori si fanno per bene, lungo tutta la scombussolata viabilità urbana, oppure si lasciano le cose così come stanno. La stagione turistica è, come si dice, alle porte, e perdurando così lo stato fatiscente delle strade, il fallimento dell’unica risorsa economica cariatese è in agguato, complici anche altre criticità impressionanti, come la non facile emergenza del ponte Molinella. La questione è, riteniamo, morale, se solo si pensa che per risarcire i danni arrecati a cittadini e mezzi, derivanti proprio dalle maledette buche, il Comune, a leggere le determine e le delibere pubblicate sull’albo pretorio on line, solo nei primi TRE mesi dell’anno in corso, ha speso qualcosa come 310 mila euro, si rimane allibiti. La tendenza significa, a voler essere cauti, che in anno se ne va almeno UN MILIONE di euro. Le moltiplicazioni le lasciamo al lettore. Ora, a costo di essere piagnoni, quanti chilometri di strade si potrebbero asfaltare con queste astronomiche cifre?

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