Risonanza magnetica comprata 5 anni fa dall’Azienda Sanitaria non è ancora entrata in funzione

Risonanza magnetica: ci vorrebbe la galera.

Chi mi conosce sa che non sono per niente giustizialista, credo fortemente nella Politica – forse quella che non c’è più – e quindi che solo le azioni politiche possano risolvere i problemi, e non le manette. La mia pertanto è una provocazione per sollevare, ancora una volta, la gestione pedestre ed indecente della nostra sanità ed in particolare delle attrezzature del reparto radiologia dello Spoke.

Come avevamo purtroppo ipotizzato, tra una rassicurazione e l’altra, l’ultima del Direttore Giudiceandrea in occasione di un convegno, la risonanza magnetica comprata ormai 5 anni fa dall’Azienda Sanitaria non è ancora entrata in funzione, mentre è appena entrata in funzione quella di un operatore privato che lavora sul nostro territorio.

Nessuno ce l’ha con il privato, ma siamo profondamente indignati ogni qual volta le indecenze, spesso in mala fede, della pubblica amministrazione si trasformano in speculazione sul diritto alla salute dei cittadini e questo è un caso spiccicato di malasanità in cui qualcuno, casualmente o meno, ci guadagna.

Una risonanza magnetica acquistata nel giugno 2012, costata centinaia di migliaia di euro, e per la quale ASP e Regione Calabria sono riusciti a produrre un atto all’anno: un comportamento inaccettabile ed indecoroso e sul quale invito tutte le Autorità Competenti a riflettere ed agire per impedire che un comportamento come questo possa essere vagamente riprodotto. L’assenza di una R.M. efficiente, infatti, non ha implicato (e continua ad implicare) soltanto danni economici, ma la discontinuità di questo servizio diagnostico ha certamente impedito di accertare mali gravi in tempi utili: ha impedito, cioè, di SALVARE DELLE VITE.

Questa è la responsabilità che nel corso degli anni si è tramandata tra Direttori Generali dell’A.S.P. , Commissario ad Acta e Responsabili della Sanità regionale, ed il silenzio del Direttore Generale Mauro su questa vicenda è sconvolgente.

Lo smantellamento ormai palese del reparto radiologia dello SPOKE con particolare riferimento all’importante reparto del nosocomio di Rossano rappresenta una operazione oscena ed arrogante che deve essere rivista a partire dal massimo impegno per la messa in funzione immediata della Risonanza Magnetica e dalla riorganizzazione del sistema di prenotazione degli esami che favorisce regolarmente gli amici degli amici, a scapito dei pazienti, delle comunità e della Sanità Pubblica.

Non v’è dubbio che anche questo argomento sarà portato all’attenzione della grande manifestazione che insieme a tante altre forze sociali, politiche e culturali metteremo in atto il mese prossimo, con la pretesa perentoria che per quel periodo la R.M. sia già funzionante ed a disposizione della comunità.

Flavio Stasi

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