MONDIALMANIA: L’INAUGURAZIONE CON QATAR – ECUADOR.

I mondiali scandiscono le nostre esistenze. Capita anche con i fatti più memorabili della storia contemporanea, dall’ omicidio di JFK a Dallas, passando per gli attentati dell’ 11 settembre a New York e arrivando al sequestro Moro in via Fani. Tutti ricordiamo dove eravamo e cosa facevamo quando Dino Zoff quella notte a Madrid alzò la Coppa più anelata del globo (tra l’altro frutto del genio italiano dello scultore Silvio Gazzaniga) al Santiago Bernabeù, in un indimenticabile 11 luglio. Oppure il cielo dipinto di azzurro sopra Berlino nell’ estate del 2006, subito dopo il rigore di uno dei tanti miracolati dalla “mundial magia”: Fabio Grosso. O ancora in un altro 11 luglio italiano, stavolta più recente, appena un anno e mezzo fa con i ragazzi di Roberto Mancini nel tempio calcistico di  Wembley.

Il mondiale in Qatar è iniziato  ieri, con una cerimonia talmente bella e sfarzosa da ricordare più  le Olimpiadi che i mondiali. Il via con una partita certamente non di cartello: Qatar – Ecuador. Probabilmente un ulteriore omaggio ai soldi dell’emiro. C’è anche un po’ di Italia: l’abitro è Orsato.

Incredibilmente qualcuno prima del match pensava seriamente, forse vittima delle eccessive fantasie sul potere dei soldi  tanto in voga, che la formazione di casa potesse in qualche modo avere la meglio sull’ Ecuador o almeno strappare un pareggio.

Ma la palla non si macchia, come ebbe a dire il suo massimo interprete, Diego Armando Maradona, nel giorno del suo ritiro nella mitica Bombonera.

Infatti non è andata così, perché in campo i quattrini contano pochino. Quei tipi baciati dalla linea equatoriale, sì quelli dell’ Ecuador, hanno una squadra di tutto rispetto, che ha eliminato grandi nazionali come “Los Cafeteros” della Colombia e addirittura i più volte campioni continentali del Cile. Si tratta di una squadra con parecchi elementi che giocano in Premier League, soprattutto nel Brighton, vi sono diversi calciatori corteggiati dai migliori club europei.

E’ proprio uno di loro ,”Superman” Enner Valencia, a  portare immediatamente in vantaggio la squadra. Sono passati 2 minuti dall’inizio del torneo, ma interviene il Var per un fuorigico millimetrico. Rete annullata, sarebbe stata una delle più veloci nella storia dei mondiali.

Ma è solo una questione di minuti, perché c’è una sola squadra in campo e non è il Qatar. I sudamericani partono veramente forte  e la palla scivola via veloce quando è tra i piedi dei ragazzi di Gustavo Alfaro, mentre solo errori tecnici per giunta banali e troppo pressappochismo saranno  la costante dei padroni di casa durante tutto il match.

E’ infatti lo stesso Valencia a portare in vantaggio l’ Ecuador con un rigore (tirato perfettamente, il classico pallone da una parte e portiere dall’altra) prima procurato e poi trasformato dopo 15 minuti di gioco. Il raddoppio ? Sempre lui, il Superman ecuadoriano, dopo altri 15 giri di orologio, siamo intorno alla mezz’ora.  Enner del Fenerbahçe va ancora a segno, raddoppia con un perentorio e bellissimo colpo di testa. E’ il K.O definitivo per i padroni di casa. Un uno – due micidiale che spedisce al tappeto il Qatar e l’Ecuador con Valencia, rispettivamente, in testa al girone e alla classifica dei cannonieri, almeno per un po’. Questo  nonostante la presenza di centravanti stellari del calibro di Mbappé, Lewandowski , CR7, Messi,Dybala, Neymar, Kane, etc… Come inizio non c’è male, davvero non c’è male.

Qatar – Ecuador = 0 – 2 (16° p.t. Enner Valencia (R), 31° p.t. Enner Valencia).

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