Lettera aperta alle donne di Cariati Unita.

Ieri 25 novembre si è celebrata la giornata mondiale per l’eliminazione della violenza contro le donne e a Cariati per il secondo anno particolare è stata l’attenzione dedicata a questo evento, molto sentito, in quanto nel marzo del 2017 anche una nostra concittadina, Battistina Russo, purtroppo, è morta uccisa per mano del suo compagno di una vita, padre di suo figlio Valerio. Morta perché vittima di un amore malato, di una violenza inaudita, così come tantissime altre donne che subiscono lo stesso tragico destino.
La mia volontà e quella dell’amministrazione comunale tutta è stata, è e sarà quella di non dimenticare, di fare in modo che la sensibilizzazione riguardo questo importante e drammatico fenomeno sia sempre costante a tutti i livelli: scuola, associazionismo, chiesa, famiglia e istituzioni.
Purtroppo è vero, la violenza di genere continua ad essere una drammatica realtà, ma vorrei puntualizzare che è così per tutti e non solo per le donne di Cariati Unita.
Trovo davvero inopportuno e di cattivo gusto strumentalizzare un argomento così serio ed importante, per avere visibilità politica. In queste situazioni bisognerebbe mettere da parte ogni appartenenza, ogni razza, ogni fede, ogni lingua, ogni età ed essere unite davvero, soprattutto per dare un’immagine che sia credibile alle tante donne che, magari, potrebbero vedere in noi, donne più fortunate e impegnate in primo piano in campagne di sensibilizzazione, un punto di riferimento e un elemento di forza che possa spronarle a raccontare, a liberarsi, a denunciare.
Di certo ciò non accadrà se, invece, utilizziamo anche questa giornata semplicemente come un modo per far “politica” nell’accezione peggiore che si possa dare a questo vocabolo.
Faccio i miei complimenti alle colleghe consigliere per l’impegno di cui parlano nel loro comunicato e per la foto davvero d’impatto, ma nel contempo mi rammarico, perché non le ho viste presenti ne’ alla messa celebrata in commemorazione della compianta Battistina, ne’ in serata al teatro comunale per l’evento a lei dedicato “Il mio canto… è libero”.
Evento significativo, bello ed emozionante, molto partecipato da tutta la popolazione, che non ha badato all’appartenenza politica ma all’importanza della serata riuscita in maniera impeccabile.
Purtroppo è stata l’ennesima occasione mancata per chi dovrebbe dare un senso concreto alle proprie parole e alle proprie esternazioni.
Penso che almeno in queste situazioni si potrebbe, anzi si dovrebbe dare un vero segnale di apertura e coerenza, se non come politiche almeno come donne.

Maria Elena Ciccopiedi

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