LA CALABRIA AL PRIMO POSTO IN EUROPA PER RISCHIO DI POVERTA ED ESCLUSIONE SOCIALE!

Antonio Loiacono

Il rapporto Eurostat 2024, che pone la Calabria al primo posto in Europa per rischio di povertà ed esclusione sociale, con un tasso allarmante del 48,6%, è il riflesso di una crisi socioeconomica che non riguarda solo la regione, ma tutta l’Italia meridionale. Campania e Sicilia si trovano in situazioni simili, confermando che il Mezzogiorno resta intrappolato in una condizione di arretratezza strutturale, nonostante le politiche di coesione europee e nazionali.

Le cause di questa marginalità vanno ricercate in una combinazione di fattori economici, politici e sociali. Il Sud Italia soffre storicamente di una scarsa industrializzazione, di un debole tessuto imprenditoriale e di un’elevata dipendenza da trasferimenti pubblici, aggravata dalla presenza pervasiva della criminalità organizzata. A ciò si aggiunge un’infrastruttura insufficiente che isola ulteriormente queste regioni dal resto del Paese e dell’Europa.

Per invertire questa tendenza, è necessaria una strategia di lungo termine che miri ad un rilancio complessivo del Mezzogiorno. La modernizzazione delle infrastrutture stradali, ferroviarie e digitali è una priorità assoluta per collegare le regioni meridionali ai principali poli economici. Ma tale sviluppo infrastrutturale dovrà essere affiancato da un rafforzamento delle istituzioni locali, per contrastare l’infiltrazione della criminalità organizzata e garantire la gestione trasparente dei fondi pubblici.

Un altro pilastro cruciale è l’investimento nel capitale umano. Migliorare la qualità dell’istruzione, potenziare la ricerca e creare sinergie tra università, imprese e territorio sono passi fondamentali per trattenere i giovani e invertire il flusso migratorio verso le regioni più ricche o l’estero. Incentivare l’innovazione e creare spazi per lo sviluppo di nuove imprese locali è essenziale per costruire un nuovo futuro.

In definitiva, la Calabria, e più in generale il Sud Italia, ha davanti a sé la sfida di reinventarsi. Con un impegno concertato, interventi mirati ed una visione collettiva che valorizzi le risorse locali, sarà possibile creare nuove opportunità per le generazioni future e ridurre il divario economico e sociale con il resto del Paese e dell’Europa. L’inclusione, lo sviluppo sostenibile e la giustizia sociale devono essere al centro di questa rinascita, per dare un senso concreto alla parola “speranza” in una terra che ne ha urgente bisogno.

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