
Disastro rifiuti: tutto il Basso Jonio è diventato un immane immondezzaio, e quando i sindaci, in buona fede, sintende, cercano, e pensano di aver trovato, una soluzione ecco che il più delle volte, come si dice, la toppa è peggio del buco. Succede, ad esempio, a Mirto Crosia ove il sindaco Gerardo Aiello sta facendo compattare il pattume nelle cosiddette eco balle che poi sono depositate nella ex discarica di Sciolle, dismessa e bonificata dalla Regione. Ma il metodo Aiello, non è gradito dal coordinamento cittadino del Pdl il quale accusa il sindaco di aver provocato un vero e proprio disastro ambientale. Aiello scrive una nota pidiellina – non poteva non sapere che con la compattazione e limballaggio dei rifiuti si sarebbero verificate conseguenze dannose per lambiente e anche per i cittadini. Il percolato finisce inevitabilmente nel terreno e nei canali di scolo delle acque provocando danni enormi. E poi cè la grana dei costi: Questo folle metodo di imballare i rifiuti è costato finora ai cittadini allincirca 250 Euro a balla, che a conti fatti (ne abbiamo contato 150 ) fanno circa 40 mila Euro. Quanto costerà ancora alle casse comunali, lo spostamento, lo smaltimento, la bonifica delle strade e dei terreni, i guasti provocati alla salute pubblica ed alleconomia turistica?. Il Pdl crosiota è consapevole che lemergenza rifiuti è un problema di vaste proporzioni ma è anche fortemente critici sul metodo Aiello (unico in tutto il territorio provinciale e regionale). Lanalisi spietata: Limballaggio è eseguito senza rispettare i nessuna norma di legge; le balle sono incustodite, tantè che qualcuna è stata incendiata sprigionando nubi altamente tossiche e, per quello che sappiamo, nessuna discarica o termovalorizzatore sarebbe disponibile a smaltirle perché sono ormai classificate rifiuti speciali. In sintesi, il sindaco è responsabile di avere attentato alla salute dei cittadini. Ma sulla costa qualcuno che ha cercato di emulare il metodo Aiello cè: è il suo collega di Cariati, Filippo Giovanni Sero. Egli ha emanato unordinanza (la numero 11 del 18 aprile) con la quale dispone che le centinaia di tonnellate di rifiuti abbandonati ad ogni angolo della città vengano prima compresse ed imballate e successivamente depositate presso la ex discarica di località Varco. La disposizione non sembra funzionare perché i compattatori, entrati in funzione laltro ieri, hanno provocato le lagnanze di diversi cittadini i quali si sono rivolti allufficio distrettuale sanitario che in materia, ricordiamo, non ha alcun potere se non quello di certificare, dal punto di vista scientifico, la pericolosità della drammatica e perenne emergenza rifiuti. Fatto sta che quei macchinari, in opera nello slargo antistante il cinema teatro (dove, fra laltro, fa bella mostra di sé un contenitore che potrebbe contenere amianto) non ci sono più e, probabilmente, lordinanza sindacale si è rivelata un aborto.
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