Gaia e Camilla: non posso crederci!

Il ruolo di educatori tra pari non è naturalmente da tutti

Fiori e messaggi per Gaia e Camilla, le due ragazze sedicenni che hanno perso la vita dopo essere state investite su Corso Francia, Roma 23 dicembre 2019. ANSA/GIUSEPPE LAMI

Il tragico incidente che ha coinvolto lo scorso sabato notte a Roma in corso Francia le due giovanissime amiche, Gaia e Camilla, davvero lascia senza parole. Ancora di più a noi genitori di ragazzi in età adolescenziale.

Il sentimento di angoscia che ci riguarda, infatti, è qualcosa di inimmaginabile, che si taglia a dir poco con il coltello e al quale non si riesce a mettere un freno. Dunque, quando apprendiamo che i figli di altri genitori, ai quali il destino ha riservato una morte atroce, non possiamo non sentirci coinvolti nel forte dolore. Ci compenetriamo in esso, perché sappiamo che potrebbe capitare ai nostri figli.

La vicenda di sabato notte offre un quadro di responsabilità comuni. Il giovane autista, neopatentato, guidava sotto l’effetto di alcol e stupefacenti. Le due sedicenni hanno attraversato col semaforo rosso su una strada caratterizzata dall’alta velocità.

Di sicuro, i genitori dei tre ragazzi coinvolti li avranno più volte messi in guardia sui possibili pericoli. Purtroppo gli avvertimenti non sempre bastano o meglio non sono garanzia che i ragazzi li mettono in pratica.

Penso che nei gruppi di giovanissimi sarebbe importante puntare su quei ragazzi più maturi, che potrebbero rafforzare i messaggi preventivi a monte delle famiglia. Una sorte di megafoni permanenti. Mi riferisco a dei veri e propri “educatori tra pari”, che continuano ripetutamente a mettere gli altri, più irresponsabili, sulla retta via.

Il ruolo di educatori tra pari non è naturalmente da tutti. Sono quei giovani che per ragioni connesse alla propria storia familiare, riescono a far pesare agli altri il vero valore dell’esistenza di ciascuno. Nella fragilità, che ormai caratterizza le nuove generazioni, sarebbe fondamentale puntare su questi ragazzi, seppure pochi, che si differenziano sul piano della maturità.

Ricordo con molto piacere gli amici e amiche “rompiscatole” – e il sottoscritto era iscritto a questo partito – che quando si accorgevano di qualche leggerezza di troppo, intervenivano immediatamente con rigoroso piglio, mossi da tanta responsabilità, bloccando sul nascere ogni negligenza.

Nicola Campoli

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