ENEL, UN POLO TECNOLOGICO PER LO SVILUPPO DELLA BANDA ULTRALARGA

Antoniotti: Idea maturata sulla scia delle linee strategiche del Governo

ROSSANO – Venerdì 8 Gennaio 2016 – Nei prossimi giorni ci confronteremo con Enel per prospettare un’idea di riutilizzo del sito della centrale termoelettrica di contrada Cutura. Negli ultimi tre mesi, sintetizzando gli indirizzi nazionali per garantire un nuovo piano infrastrutturale nel Meridione, abbiamo lavorato attorno ad un progetto che potrebbe essere del tutto rivoluzionario in un’ottica di riconversione sostenibile dell’impianto. Promuoveremo un programma che prevede l’insediamento, all’interno dell’area, di un Cloud Computing con annessi laboratori per la produzione di software per l’utilizzo della rete a banda ultralarga. Non è fantascienza. Ma un piano virtuoso, maturato seguendo le direttive strategiche del Governo mirate a coprire l’intera utenza italiana – pubblica, aziendale e privata – con la tecnologia della fibra ottica. Soprattutto nelle zone “fuori mercato” per i gestori delle reti di telecomunicazione, situate perlopiù al Sud, dove interverrà direttamente lo Stato. Che ha trovato proprio in Enel il main partner del progetto. Ed il sito di Rossano in questo programma sarebbe del tutto baricentrico. Dunque un’idea rivoluzionaria ad impatto ambientale zero, non inquinante, ultratecnologica e che prevede l’impiego di manodopera e di figure professionali altamente specializzate.

È quanto dichiara Giuseppe Antoniotti, candidato a Sindaco alle elezioni amministrative di Giugno 2016, che nei giorni scorsi ha chiesto un incontro con i quadri dirigenziali di Enel Spa per prospettare e confrontarsi su questo nuovo progetto di riutilizzo del sito – condiviso dall’Udc e dal gruppo politico che sostiene la candidatura del Primo cittadino uscente – che ha iniziato a prendere forma lo scorso Ottobre 2015 da un’idea lanciata dal rossanese Mimmo Campana, giornalista e consulente del Ministero degli Affari Esteri.

La questione Enel – dice – è sempre stata tra le priorità del Governo Antoniotti. Purtroppo negli ultimi anni, differentemente dal passato, ci siamo confrontati con una situazione di totale fermo non attribuibile alla nostra gestione. Che, al contrario, ha sempre cercato, e in più occasioni, confronti costruttivi con la holding energetica. Ne sono testimonianza i diversi incontri che in questi ultimi quattro anni e mezzo si sono susseguiti con il management aziendale, proprio per cercare di arrivare a concretizzare un piano di investimento concreto e di rilancio del sito. Tant’è che, non appena percepita, nel febbraio scorso, l’intenzione di Enel di voler mantenere in produttività uno dei 23 siti nazionali in dismissione, tra i quali anche Rossano, ci adoperammo per proporre delle possibili idee di riconversione.

Ecco perché è in malafede chi sostiene che l’Amministrazione Antoniotti, in questi anni, avrebbe potuto fare di più per affrontare questa problematica. Certo – aggiunge il già Primo cittadino – per noi è prerogativa necessaria che Enel rimanga ad investire sul territorio. Per questo non ci siamo affannati a trovare soluzioni alternative, che non prevedessero il coinvolgimento diretto o la co-partecipazione dell’azienda. Anche perché, sia chiaro per qualcuno, Enel non investe in centri commerciali tantomeno in porticcioli turistici.

Al contrario, proporremo ad Enel un co-investimento pubblico-privato per lo sviluppo della tecnologia digitale. La centrale di Rossano – spiega Antoniotti – potrebbe essere riconvertita in uno stabilimento per la produzione di software per la rete ultraveloce, per la conservazione e la gestione dei dati e come base logistica per tutti gli interventi di installazione della fibra ottica. Che Enel, in accordo con il Governo, provvederà a installare nei territori a basso interesse di investimento. Il che significa, bonificare l’impianto esistente e creare un polo tecnologico che concorra a colmare il gap infrastrutturale del Mezzogiorno, gestita con il contributo di manodopera tecnica e l’impiego di professionalità informatiche e ingegneristiche. Che, tra l’altro, potrebbero diventare l’humus ideale per la ricerca avanzata a sostegno delle Università calabresi. Questa è la nostra proposta sulla cui fattibilità ci confronteremo prossimamente con Enel e che è maturata proprio seguendo gli sviluppi dei recenti accordi nazionali tra il Governo e l’azienda energetica, pronta ad investire sul mercato delle telecomunicazioni. E crediamo possa essere realistica e massimamente condivisa dai cittadini e dal territorio. Ai quali – conclude Antoniotti – prossimamente illustreremo l’interezza del progetto nel corso di un incontro pubblico.

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