EMERGENZA PESTE SUINA AFRICANA IN CALABRIA: ALLARME, MISURE STRAORDINARIE E SFIDE FUTURE

Antonio Loiacono

La recente scoperta della peste suina africana (PSA) in Calabria ha sollevato un allarme diffuso nella regione, spingendo le autorità regionali e sanitarie a mettere in atto una serie di misure urgenti per contenere la diffusione di questa malattia altamente contagiosa e letale per i suini. La PSA non rappresenta solo una minaccia immediata per la fauna selvatica, ma anche un potenziale disastro economico per il settore suinicolo, una componente fondamentale dell’economia calabrese.

Il primo caso di PSA è stato rilevato a Cardeto, in provincia di Reggio Calabria, a marzo 2023. Da allora, la situazione si è rapidamente evoluta con l’identificazione di nuovi focolai in varie zone della regione, portando alla necessità di interventi immediati. Le autorità locali hanno risposto con decisione, istituendo “zone rosse” nelle aree colpite e intensificando le operazioni di abbattimento dei cinghiali per ridurre la popolazione e prevenire la diffusione del virus.

Nei primi mesi del 2024, più di 6.000 cinghiali sono stati abbattuti, dimostrando l’impegno delle autorità regionali e nazionali nella lotta contro la PSA. Questo sforzo è stato supportato dall’implementazione di piani di eradicazione e monitoraggio rigorosi, che mirano a contenere l’epidemia ed a limitare i danni al settore agricolo.

Nonostante questi sforzi, la sfida rimane immensa. La PSA non è solo un problema sanitario, ma rappresenta anche una minaccia per la stabilità economica e sociale della Calabria. La complessità della situazione richiede un approccio sistematico e collaborativo, che coinvolga tutte le parti interessate, dagli allevatori alle autorità sanitarie. Per questo motivo, è stato istituito un Tavolo di coordinamento, un forum che riunisce i vari stakeholder per sviluppare strategie sostenibili ed a lungo termine.

L’attuale crisi evidenzia l’importanza di una risposta rapida e coordinata. La PSA, se non gestita con efficacia, può avere gravi conseguenze economiche, minacciando non solo il settore suinicolo, ma l’intera economia agricola della regione. L’articolo sottolinea la necessità di continuare a lavorare in modo concertato, con interventi tempestivi e strategie ben pianificate, per arginare la diffusione della malattia e proteggere il futuro del settore suinicolo calabrese.

La  scoperta della PSA in Calabria è un campanello d’allarme che richiama l’attenzione sulla vulnerabilità delle regioni agricole e sull’importanza di una gestione efficace delle emergenze sanitarie. Solo attraverso una cooperazione stretta e un impegno condiviso sarà possibile superare questa crisi e garantire la sostenibilità a lungo termine dell’economia agricola della Calabria.

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