■Antonio Loiacono
Scala Coeli, un piccolo comune che durante l’estate vede un aumento significativo della popolazione con il ritorno di molti cittadini per le loro vacanze, si trova in una situazione sanitaria drammatica. Proprio nel momento in cui il paese si riempie di vita e di allegria, l’assistenza della guardia medica, invece di essere rafforzata, è stata paradossalmente sospesa, lasciando i residenti ed i visitatori in una situazione di grave vulnerabilità. Nella stessa misura (o ancora peggio) sono relegate e “vegetano” le altre postazioni di guardia medica disseminate nel territorio
La sospensione temporanea del servizio di guardia medica nel comune jonico, nelle giornate del 9 e 10 agosto, ha scatenato una giusta ondata di protesta. Da anni, le voci si levano per denunciare le carenze strutturali di Scala Coeli, un comune che, a causa della sua orografia complessa e delle pessime condizioni delle strade di collegamento, è praticamente isolato dal punto di vista sanitario. La possibilità di raggiungere il più vicino ospedale è limitata e pericolosa, un rischio che non dovrebbe essere accettabile in nessuna circostanza.
La mancanza di un medico sempre presente sul territorio è un problema che si aggrava proprio quando la popolazione raggiunge il suo picco stagionale, aumentando il rischio di emergenze mediche senza una risposta immediata. È inaccettabile che, in un momento in cui Scala Coeli dovrebbe essere pronta ad accogliere i suoi figli di ritorno ed i visitatori con la sicurezza e la serenità che meritano, si trovi invece disarmata di fronte ad una crisi sanitaria potenziale.
Questo è un grido d’allarme che non può più essere ignorato. Le temporanee assenze si verificano in più periodi dell’anno e le proteste non scalfiscono minimamente il “carapace” aziendale dell’ASP ed i suoi vertici. È necessario che le autorità competenti intervengano immediatamente per garantire un servizio di assistenza sanitaria adeguato e continuo a Scala Coeli, un diritto fondamentale per tutti i cittadini, specialmente in un comune che affronta tali sfide logistiche. La salute non può essere messa in secondo piano, e l’urgenza di una soluzione è ormai indifferibile.
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