DIO; (FORSE) PATRIA, E (NON PIU’) FAMIGLIA. I DOLORI DELLA GIOVANE PREMIER

Sono trascorse appena poche settimane da quando, incontrando il leader ungherese Orban, Giorgia Meloni ha lanciato il suo accorato grido in difesa di Dio, della Patria (il maiuscolo è d’obbligo) e della Famiglia, un grido che si proponeva anche come sfondo ideale della sua azione di governo.

Dio, nei discorsi del nostro attuale capo (o capa) del Governo, ritorna con costante frequenza, stante il ripetuto e convinto dichiararsi del medesimo (o della medesima) cristiana, oltre che madre. In quanto madre, inoltre, ella (o egli) si proclama anche, strenuamente, paladina della Famiglia; e poi c’è la Patria, che in fondo altro non è, anch’essa, che una famiglia all’interno della quale, nell’immaginario meloniano, si condividono religione (ovviamente), lingua, cultura, ideali e confini: non a caso il suo partito si chiama “Fratelli d’Italia”.

La triade programmatica di fondo, come tutti sappiamo, oltre che con l’ungherese Orban la Signora Meloni la condivide col polacco Morawieck, capi entrambi di famiglie che la medesima considera amiche ma non troppo, stante il fatto che ciascuno dei rispettivi capi ci tiene a non mescolare la propria con qualunque altra, sennò diventa famiglia allargata, e le famiglie allargate non sono abbastanza cristiane per i loro gusti.

Purtroppo, il sodalizio si è incrinato quando in Polonia Morawieck ha subito una sonora legnata da un popolo che evidentemente tutta ‘sta voglia di Dio, Patria e Famiglia non ce l’ha. Orban, da parte sua, è volato a Pechino per rendere omaggio a Putin e offrirgli una solidarietà che la Signora Meloni, al contrario, offre all’ucraino Zelensky, associandosi così al resto di quell’Europa che Orban ama considerare come un bancomat dal quale prelevare soldi senza dargli nulla in cambio e segnando un’evidente frattura col suo pur amato sodale ungherese.

Come se non bastasse, ora arriva fuoco amico dalla Mediaset di Piersilvio Berlusconi, che ha reso pubbliche affermazioni non esattamente cristiane e ancor meno adatte a un marito e padre di famiglia, dal sen fuggite ad Andrea Giambruno, che della Signora Meloni è (o era) il compagno, oltre che padre della figlia; affermazioni tali da indurre la medesima a dichiarare concluso il loro rapporto.

Il ciuffomunito Giambruno vantava con sue colleghe giornaliste, come lui dipendenti Mediaset, le sue capacità amatorie e il suo interesse a sperimentare con le medesime incontri ravvicinati di un certo tipo a due, tre e anche quattro, tali da consentire fra i partecipanti una conoscenza molto approfondita e molto intima, ricca di un amore di natura ben poco spirituale.

Queste esternazioni, proditoriamente registrate e diffuse da un’emittente berlusconiana (non da emittenti di sinistra, anche perché oramai di emittenti di sinistra non ce ne sono più), hanno addolorato la Signora Meloni, che ha dovuto dichiarare concluso il suo rapporto col ciuffomunito Giambruno.

E così, addio anche alla famiglia, che pur non essendo proprio proprio cristiana, visto che si trattava di una convivenza “more uxorio” che per i sacri canoni è peccaminoso concubinaggio, comunque era pur sempre (o si supponeva che fosse) un idillico quadretto “Mamma, papà e bambina felici e sorridenti”.

Coraggio, Signora Meloni. Anche se deve rinunciare, oltre che a una delle patrie sue amiche, anche alla famiglia (quasi) perfetta, le resta Dio, che lei può continuare a difendere con la grinta che la caratterizza, pur se mi chiedo se Dio, di cui si racconta che è onnipotente, abbia poi bisogno di lei, o di Orban, o di un qualunque miserando e fallibile essere umano, per farsi difendere.

Dunque, alla fin fine, mi permetto di suggerirle, Signora Meloni, di pensare alla salute, che le recenti amarezze potrebbero rischiare di minarle; e Dio, anziché difenderlo, lo invochi – lei che ci crede – per invocarne protezione e consiglio.

Perché mi sa tanto, sa, che di protezione e consiglio lei ne abbia proprio tanto bisogno.

Giuseppe Riccardo Festa

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