COVID-19: cosa abbiamo imparato? Non torniamo al mondo di prima!

Il mondo che ci aspetta sarà del resto diverso da quello che abbiamo lasciato

Ci avviamo verso la cosiddetta fase 2. Dopo giorni di lunga quarantena, tra le quattro mura domestiche, gradualmente riprenderemo la nostra vita di sempre. Almeno così si spera. Di conseguenza, torneranno familiari le nostre abituali attività. 

Torneremo più forti o più deboli sul piano umano, naturalmente solo il tempo lo dirà. Avremo o meno imparato qualcosa dal triste periodo di isolamento, anche per questo staremo a vedere. 

Certo ci affacceremo in un contesto difficile sul piano economico e sociale. C’è all’orizzonte la nuova infezione della povertà. La soglia sotto la quale, si sta inabissando un numero spropositato di italiani, è pari a circa 10 milioni. 

Il mondo che ci aspetta sarà del resto diverso da quello che abbiamo lasciato. Molte cose cambieranno dopo una burrasca forte e violenta che non è ancora del tutto alle nostre spalle. 

Il rischio è che i rapporti umani nel frattempo avranno registrato un fermo non di poco conto durante la quarantena e non sarà facile riuscirli a riprendere. Questo vale un po’ per tutti e in più ambiti. 

L’incertezza dominerà. Anzi. Continuerà a dominare. Sia riguardo l’economia con l’impatto della pandemia che agirà sulle diseguaglianze, sia sui legami tra le persone. Nessuno si consideri immune da tutto ciò. Sarebbe un grave errore, mettendo a serio rischio il termometro della socialità. 

Quest’ultima non dimentichiamolo già avrà grossi problemi dinanzi a se, perché in fondo saranno tante le cose che continueranno a essere proibite e che, quindi, incideranno in modo particolare sui legami già precari tra le persone.

E, allora, sarà fondamentale la regola del buon senso. Dell’equilibrio e della lealtà nei rapporti umani. L’altruismo, la generosità, che rendono molto in termini di sorriso, saranno sentimenti da rispolverare. Nessuno dovrà dimenticarlo. 

E chi non l’ha mai fatto. Sarebbe ora di farlo. Altrimenti, a onore del vero, non avrà imparato nulla da un periodo difficile e complicato dal quale chi si è salvato avrà un solo obbligo: intraprendere una nuova vita. 

L’unica verità, più logica e ammirevole, è che serve buona volontà per mettere in pratica buone azioni contro le solite regolate da malvagità e indifferenza. 

Sarebbe ora di scrivere un nuovo manuale dei rapporti umani dove non si può prescindere dall’abbandonare il narcisismo di onnipotenza, che qualche responsabilità ce l’ha nella tragedia corrente. È tempo di comunanza, di relazioni che sono il valore fondante di ogni comunità a partire da quale familiare. 

Nicola Campoli

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