Cittadini di Serie A (A come Africa)

Lui è un mio amico stretto, e tutte le volte che si reca al Nord, a trovare i parenti stretti, si ripropone di rinverdire i fasti degli anni dell’Università, quando aveva acquisito un accento Bolognese perfetto, al punto che, tranne che alla bolognina, nessuno riusciva a capire esattamente da che parte venisse, e riusciva a comportarsi da bolognese perfetto. Ma invano. Appena a bordo della sua auto manifesta un attimo di indecisione di fronte ad un incrocio con indicazioni poco chiare, o appena si attarda un attimo in più, invece di scattare come Usein Bolt quando un semaforo da rosso torna verde, o non riesce ad individuare con quel maledetto navigatore che strada imboccare, zack! Ecco partire le imprecazioni dei guidatori a bordo delle macchine che lo seguono, ecco i clacson che urlano e gli impongono di affrettarsi, e di sbarazzarsi in fretta di piante stradali non recentissime, e di navigatori non aggiornati alle ultime modifiche intervenute qualche settimana prima nei segnali stradali delle città che attraversa con la sua auto. Se invece guida una macchina con targa bolognese non gli succede niente, tutti hanno pazienza con lui e può prendersi anche un attimo in più per capire per esempio da che parte dirigersi. Ma quando scende a comprare un giornale e a bere un caffè e le sue capacità poliglotte appaiono inequivocabilmente annacquate e contaminate da un altro accento (chidd cariatisu), ecco che gli capita che saluta e non gli rispondono, dice grazie e nessuno o quasi se ne accorge. E si chiede con un senso di meraviglia: perchè? Ripassa mentalmente le regole della buona educazione e non riesce a capire quale abbia dimenticato. Pazienza, è un meridionale un po terrone e anche se portava ottimi voti agli esami, ammette che potrebbe esserci qualcosa di sbagliato in lui (Sorbole). Poi dopo qualche giorno deve rientrare in Calabria, gli impegni di lavoro non concedono troppe distrazioni e gli può anche capitare che i suoi colleghi lo preghino (ma quando c… rientri?) di tornare a lavorare perchè ultimamente le consulenze dal PS, pardon dal PPI (come siamo ridotti male) sono di nuove riprese a ritmo serrato. “Ok, ok torno con l’areo, prendo il volo Bologna Bari e rientro in giornata, tranquilli tutti” (e pensa di aver trovato la soluzione migliore per il rientro). Macchè! L’aereo parte con quattro ore di ritardo, e non riescono ad addolcirlo nè gli inviti delle hostess della Ryan Air a comprare sigarette senza fumo (non fuma sigarette di alcun genere comprese le elettroniche neanche se lo pagano, che sciocco!) o profumi a prezzi convenientissimi. Nel frattempo il Pullman che da Bari doveva portarlo a Cariati è partito da un pezzo, anche la concidenza con il pullman sostitutivo delle Ferrovie di Trenitalia delle 18 è persa e il primo prossimo pullman sostitutivo parte da Bari per Reggio Calabria alle 23 circa. Alla Stazione di Bari (dove non ci sono bar) fa fatica a controllare un senso di disagio, che persone poco raccomandabili che si aggirano per piattaforme e binari a tutte le ore, gli fanno provare. Insomma il pullman alla fine parte e lo deposita dopo quattro ore di viaggio (che neanche Odisseo), per strade sconnesse e passando per tutte le stazioncine FS a Sibari, dove potrà prendere un altro pullman sostitutivo alle 7 di mattina per arrivare finalmente a casa dopo un’ora. Perchè il Pullman sostitutivo è vero che va a Reggio Calabria, ma non si abbassa a percorrere la linea ionica (ultimamente non sembriamo degni neanche di questo servizio) e raggiunge la città dello Stretto passando per Paola e Lamezia Terme. A casa, finalmente, dopo quasi un giorno di viaggio (meno male che ha preso l’aereo). Una doccia, e via a lavorare. Il tg delle 13.30 di quel giorno parla di Fiorito, di Penati del Trota e di Zambetti. E i suoi amici si lamentano di Ospedali che chiudono, di strade sconnesse, di ferrovie e della miriade ti tasse che ci toccherà pagare. Per essere ripagati in questo modo indignitoso e da terzo mondo! Come faccia Monti a vedere la luce in fondo al Tunnel, è ovvio che nè il mio amico, nè nessuno tra tutte le persone ragionevoli che io conosco, lo riesce a capire. Forse è vero che invece della luce in fondo al tunnel egli veda solo le luci fioche di una imbrattata littorina che lo percorre. (ANGELO MINGRONE)

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