Domenica 6 aprile alle ore 16,00 presso la chiesa di Cristo Re a Cariati marina sarà presente la Comunità delle Monache Agostiniane di Rossano per offrire ai fedeli un incontro in preparazione al gemellaggio di pace e di fede tra Cariati e Cascia che avrà luogo il 27 p.v. Nella vita di S. Rita da Cascia, tra i tanti messaggi che hanno abitato la sua esistenza vi è quello della pace e del perdono. Figlia di pacieri in un ambiente dove lotte, vendette e omicidi erano allordine del giorno, Rita colpita dalla vendetta per lassassinio del marito Paolo, seppe, per grazia di Dio, non solo perdonare gli assassini, ma anche rappacificare le due famiglie devastate dalla faida. A memoria di questazione di perdono, il Comune di Cascia dal 1958 ha promosso liniziativa di gemellarsi con quei comuni, nel cui territorio è presente una particolare devozione a S. Rita, dando così allevento oltre che uno spessore di pace anche quello di fede. Questanno il gemellaggio coinvolge la nostra Diocesi, per due motivi: a Cariati marina nella chiesa Madonna delle Grazie si coltiva la devozione a S. Rita; inoltre nel territorio vi è una presenza agostiniana, data dalla comunità delle Monache della Casa Madonna del Buon Consiglio a Rossano. Nellintenzione delle Monache lincontro di domenica, rivolto a tutti e in particolare ai giovani e alle famiglie, vuole porsi quale occasione di conoscenza della vita di S. Rita e di approfondimento del suo messaggio del perdono. Si alterneranno momenti di catechesi e testimonianze; la signora Teresa Strangio di S. Luca (Locride), insignita nel 2008 del Riconoscimento Internazionale S. Rita, offrirà la sua testimonianza di donna che ha avuto la forza di perdonare pubblicamente gli assassini del figlio e del fratello, vittime della strage mafiosa di Duisburg (Germania). Un filmato preparato dalle Monache racconterà la loro vita, continuazione al presente dellesperienza religiosa vissuta nella Cascia del Quattrocento dalla loro Consorella (S. Rita fu monaca agostiniana per 40 anni!) Un appuntamento significativo dunque, anche per la sua collocazione nel tempo che ci prepara alla grande celebrazione della Pasqua, festa della misericordia e del perdono che genera vita nuova.
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