
Alle ore 22.00 circa di ieri perveniva presso la Sala Operativa della Capitaneria di porto di Crotone tramite comunicazione radio VHF CH16, una richiesta di soccorso di un motopesca catanese lungo 22 metri e 24 tonnellate di stazza che aveva una falla e imbarcava acqua in quantità da da indurre il capitano del motopesca a scegliere di arenarsi nei pressi della foce del fiume Neto per evitare di affondare. Dalla sala operativa della Guardia Costiera di Crotone scattavano immediatamente i soccorsi con linvio sul posto dellunità MV CP 321, destinata alle operazioni di soccorso in mare, e di un autopattuglia via terra. Sul posto si verificava anzitutto la stabilità del motopesca al fine di scongiurare unulteriore messa in pericolo della salvaguardia della vita dei marittimi imbarcati sullunità e prevenire altresì danni allambiente marino e costiero dato che la quantità di gasolio presente a bordo dellunità che se fuoriusciti avrebbero potuto provocare il danneggiamento della fauna e della flora ivi presente. Le operazioni di soccorso si presentavano subito difficoltose a causa della prossimità del motopesca alla battigia, delle condizioni meteomarine con mare mosso e forte risacca che non permetteva agevoli manovre nelle operazioni di trasbordo dei marittimi dal motopesca incagliato alla motovedetta della Guardia Costiera. Veniva contestualmente allertato il rimorchiatore portuale di Crotone per le operazioni di disincaglio e traino in sicurezza nel porto del motopesca. Anche queste risultavano immediatamente molto difficili, non solo per le condizioni meteomarine e per il basso fondale, ma anche per la difficoltà di chiudere la via dacqua che se non eliminata o ridotta al minimo avrebbe di certo compromesso la sicurezza dellequipaggio imbarcato e dellunità, poiché a rischio affondamento. Lassistenza e il soccorso al motopesca incagliato duravano tutta la notte e proseguivano anche nellodierna mattinata, durante la quale venivano inviati sul posto anche il gommone A-92 della Capitaneria di porto di Crotone, un mezzo dei Vigili del Fuoco e un operatore tecnico subaqueo per la verifica esterna dei danni subiti dal peschereccio e il ripristino degli stessi. I marittimi presenti a bordi, con i quali si è restati in continuo contatto, stanno bene e collaborano nelle operazioni di ripristino e messa in galleggiamento del motopesca. Le operazioni di recupero del peschereccio, allattualità, non sono ancora terminate. Sul fatto verrà svolta dalla capitaneria di porto linchiesta tecnica per accertare le cause e circostanze dellevento prevista dal codice della navigazione .
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