Cariati, una sera d’agosto al museo di Palazzo Chiriàci 

I piccoli musei hanno molte carte da giocare

È si titolo del format ideato da Sabrina Donadel andato in onda, eccezionalmente, sulla piattaforma Instagram, ma è anche il piacevole sentimento che ho vissuto visitando stasera il neo Museo del Mare, dell’Agricoltura e le Migrazioni di Cariati, diretto dalla brava e preparata Professoressa Assunta Scorpiniti. 

Un luogo magico e accogliente che completa positivamente un centro storico di livello e ben tenuto. L’avevo già molto apprezzato da remoto in occasione della sua recente inaugurazione, ma da vicino è davvero unico nel suo genere, perché si percepisce il vero valore aggiunto che, uno scrigno così ricco e ben organizzato, può riservare al Paese.  

Infatti, visitando le diverse stanze allestiste, al piano terra e al primo, con foto, oggetti e collezioni varie si comprendono molto bene le diverse specificità che fanno la vera differenza tra un piccolo Museo rispetto ad un grande museo, in particolare il legame più stretto che esso istaura con il territorio e con la comunità, la capacità in fondo di essere accoglienti e di offrire esperienze originali ai visitatori. 

Possiamo dire a grande voce che il Museo di Palazzo Chiràci è quanto mancava a Cariati. Insomma, i piccoli musei nascono e traggono la loro ragione d’essere dai territori che li ospitano, hanno la libertà e il coraggio di raccontare storie uniche, proteggono un patrimonio materiale e immateriale immenso e preziosissimo, un sapere locale e tipicamente italiano che altrimenti andrebbe disperso.

Un piccolo museo può trovarsi in un paese che sembra non avere molto da offrire a chi è di passaggio, o in una grande città turistica, in cui basta aprire un portone per scoprire un mondo segreto: potremo entrare nell’antico magazzino della salina, in un laboratorio in cui si producono a mano carta, oli e profumi, nelle segrete stanze di un palazzo nobiliare interamente decorate con maioliche rare.

In un momento storico in cui il ‘locale’ sta acquisendo sempre maggiore importanza, le visite a questi musei sono quelle che vengono ricordate con maggiore intensità.

I piccoli musei hanno molte carte da giocare: le loro porte sono sempre in attesa di nuovi ospiti, possono donare un’esperienza introvabile in qualsiasi altro luogo e in costante dialogo con il territorio e i suoi fruitori.

Sono luoghi accoglienti dove si incontrano persone che hanno tempo da dedicare ai visitatori e che fremono dalla voglia di raccontare il ‘loro’ museo, come la generosa e appassionata Professoressa Assunta Scorpiniti. 

Nicola Campoli 

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