Nei tre programmi si fa accenno, bene o male, al tema del turismo. In tutti i manifesti elettorali l’argomento resta un punto fondamentale per la crescita e la ripartenza dell’economia del Paese. Mi soffermo in breve su un aspetto. A Cariati da metà anni settanta, sino a quasi fine anni ottanta, è cresciuto il fenomeno del turismo delle seconde case. Una sorta di “zoccolo duro” che in parte ha resistito, nonostante le non poche criticità.
Ebbene sarebbe stato importante, nei buoni propositi elettorali, tenere in giusta considerazione la “fetta” degli abituali frequentatori. Gente che è rimasta in gran parte fedele, avendo fatto anche un piccolo investimento fiduciario nei confronti del Paese, credendo che andasse a migliorare. E, invece, si sono ritrovate in un contesto poco accogliente e deficitario sul piano dei servizi primari. Ecco che forse tutti e tre candidati avrebbero potuto anche lanciare un messaggio in tale direzione.
Grazie a questa tipologia di soggiorno hanno retto quel poco di economie di sussistenza, su cui si reggono la gran parte delle attività commerciali. Certo, visto il contesto deficitario, la loro permanenza in loco si è andata sempre più assottigliando. Mai in questi anni la politica ha provato a impostare un rapporto costruttivo con i turisti, disegnando così la cornice dentro la quale si sarebbero potuto individuare alcune scelte a farsi.
Insomma, il turismo domestico andrebbe alimentato e agevolato. Non è per niente un turismo ombra poco fruttuoso. Anzi. Questa tipologia di turismo ha tutte le premesse per favorire un passo parola positivo, finalizzato a un rilancio delle seconde case e ad una più lunga permanenza in loco. L’obiettivo è proprio quello di analizzare il fenomeno sotto una luce diversa. Cioè mostrarlo come una risorsa e non come una minaccia, come uno stimolo a sviluppare l’economia della destinazione e i servizi a vantaggio della stessa popolazione residente.
Non sempre il turismo residenziale ha portato i frutti sperati, anzi, spesso è risultato dannoso, ma se adeguatamente monitorato e ben sfruttato può supportare quelle destinazioni il cui principale sostentamento è rappresentato proprio dal turismo domestico, come nel caso di Cariati. Quest’ultima possiede tutti i requisiti necessari per riorganizzare e sviluppare in maniera proficua il mercato delle abitazioni secondarie. Certamente lo sviluppo e la cura del turismo residenziale non è l’unico problema da affrontare per riguadagnare posizioni e attrattività turistica, ma, data la sua rilevanza in loco, rappresenta comunque una priorità su cui basare politiche locali e strategie più efficienti.
Nicola Campoli
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