Cariati: il bibliotecario ambulante e la biblioteca comunale

Sarebbe carino ospitare a Cariati il Bibliomotocarro

Non torno volutamente in modo approfondito su una vecchia idea, di cui ho scritto già più volte, circa la possibilità di istituire una biblioteca comunale a Cariati. 

Del resto, esistono periodici finanziamenti regionali, disponibili a bando, che si potrebbero utilizzare puntando a una costruzione graduale dell’iniziativa. È questione sempre di volontà. 

Nel frattempo, sarebbe carino ospitare a Cariati il Bibliomotocarro, cioè un’Apecar formato casetta con tanto di tetto spiovente e sue vetrine ai lati, che si aprono scoprendo tre scaffali da una parte e tre dall’altra. Tutto per un totale di dodici metri lineari di libri, cioè un migliaio.

È un progetto che porta avanti un vecchio maestro elementare, Antonio La Cava, residente a Ferrandino, paesotto della Val Basento a Matera.  Dunque, il maestro non ancora in pensione, verso la fine del millennio, sale sul tre ruote e inizia a viaggiare per la Val d’Angri tra i vari Comuni a distribuire libri. 

Adesso è da tempo in pensione e la sua è diventata una vera missione culturale, in particolare modo in quei paesi che mancano di librerie e biblioteche comunali. La sua missione è quella di promuovere la lettura tra giovani e anziani, educando altresì l’intera cittadinanza. 

Il maestro, che da poco più di un mese è stato insignito del prestigioso titolo di commendatore dell’Ordine del merito della Repubblica dal Capo dello Stato, potrebbe forse fare il caso di Cariati per l’avvio del progetto della biblioteca comunale, che potrebbe trovare la sua forza nella giusta sinergia tra il mondo della scuola locale e l’amministrazione comunale. 

Insomma, chi scrive continua a provarci, sperando che, prima o poi, qualcuno colga qualche idea, che potrebbe dare ulteriore lustro alla Cara Cariati. 

Perché, ad esempio, non pensare ad invitare la “biblioteca itinerante” in occasione dell’avvio del prossimo anno scolastico 2019/2020? Un modo per segnare pubblicamente un importante inizio che non ammette assenti. 

Rendere protagonisti gli studenti nel progetto della biblioteca comunale serve a sviluppare la loro creatività e l’identità locale. Insomma, a creare anche un luogo vivo dove andare a organizzare eventi legati alla comunità. 

Nicola Campoli

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