Calabria, chiuse le discoteche. Chi pensa ai tanti lavoratori e imprenditori!?

Non si possono lasciare loro soli per giunta in una società che non ha sufficientemente cura del proprio futuro.

Nessuno forse si immaginava quanto sta accadendo in pieno agosto. Le regole per affrontare la nuova ondata dei contagi dal Covid-19 stanno cambiando velocemente. 

Come si legge nel comunicato a firma del Presidente Santelli, la decisione di sospendere l’attività delle discoteche arriva “in accordo con il governo nazionale e dopo aver ascoltato i ministri della Salute e degli Affari regionali”. 

L’ordinanza riguarda tutte le attività che hanno attinenza con il ballo: non solo discoteche, ma anche locali assimilati come lidi balneari, all’aperto e al chiuso.

La decisione della giunta calabra arriva, come detto, in seguito al caso di un ragazzo di Girifalco, risultato positivo al tampone Covid (e ora ricoverato presso l’ospedale di Catanzaro) dopo aver trascorso una serata in due diverse discoteche di Soverato. 

In una stagione estiva già molto particolare, la definitiva chiusura di molte delle attività di intrattenimento comporterà delle serie e preoccupanti conseguenze. 

Impossibile dare subito su due piedi una stima economica delle perdite in termini di fatturati e perdite di lavoro per gli stagionali. Le prime ipotesi non sono incoraggianti, in vista dell’autunno che non si presenta tranquillo. 

Non dimentichiamoci di questi operatori e lavoratori. In particolare bisogna tenere bene a mente che molti degli stagionali, da oggi senza lavoro, sono giovanissimi calabresi che con questi guadagni si sostengono nei loro studi universitari spesso lontani dalla Calabria.

Non si possono lasciare loro soli per giunta in una società che non ha sufficientemente cura del proprio futuro. 

Nicola Campoli

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